SPIRITUALITÀ E RICERCA DELLA VERITÀ NEL NUOVO LIBRO DI MAURO GERMANI

In una delle più sintetiche, ma anche trafiggenti poesie del Novecento di David Maria Turoldo si assiste all’attesa, in un clima di serenità, di un Qualcuno che verrà e al quale lasciare aperta la porta poiché, magari durante la notte, potrà sopraggiungere. Il recente libro dello scrittore meneghino Mauro Germani “Tra tempo e tempo” (Readaction, 92 pagg., 14,50 euro), a metà tra un diario spirituale e intellettuale e un memoir, sembra racchiudere il senso di questa preziosa venuta e respira di una sospensione da questo tempo, dalla realtà in cui siamo immersi, per cogliere la vera essenza, un regno che attende oltre questa finitudine, una risposta alle tante domande. Sono pagine numericamente esigue, ma dense di significato, dal linguaggio intenso e sostenuto, che riportano alla luce come in uno scavo interiore, ricordi e paure, attese e speranze, redenzioni e confessioni, lacerti di storie lontane e di vita familiare in un caleidoscopio emotivo mai eccessivo né banale. Di fronte al lettore Germani si denuda, scopre le proprie fragilità, si interroga, mostra come lo scandire dei giorni spesso trascini e rechi con sé chissà dove felicità e sicurezze, ma non mancano episodi incoraggianti, passioni a lungo custodite e vissute, scorci che rinfrancano: a lungo docente di Lettere, appassionato di poesia e letteratura da oltre trent’anni, territori che ha abitato e abita con fecondità, l’autore non rinuncia però a stigmatizzare certo mondo editoriale odierno, lontano dalle necessità e dalle esigenze vere della cultura poiché parte di consorterie, potentati, interessi prevalentemente economici quando non corroso da meschinità e superficialità. Il suo tuttavia non è un rinchiudersi in sé stesso o in una torre d’avorio e men che meno un tentativo di ergersi su qualche piedistallo a sentenziare: nel suo modus vivendi, al contrario, sono presenti una profonda sincerità e un’onestà di fondo che lo tengono a debita distanza da vanagloria o arroganza, elementi esiziali di larga parte della ‘casta’ di scrittori della contemporaneità. Scorrere le pagine di “Tra tempo e tempo” consente di immergersi in una realtà urbana, quella di Milano in particolare, colta tra visioni dell’infanzia e della maturità, ma anche con abbacinanti, fugaci squarci labronici; è altresì scendere a ritroso nei tortuosi sentieri filosofici per indagare l’esistenza, la morte, la verità, l’Oltre che ci attende. È infine dragare il fiume limpido degli affetti familiari e di vocazioni “soffocate” che riemergono delicati, venati di nostalgia, mentre il regno della letteratura si impone come dominante e fondamentale, tra alterne fortune. Nel groviglio della vita, Germani pone interrogativi, a sé stesso e a tutti noi, sui valori precipui che essa veicola, mentre ci barcameniamo tra solitudini, instabilità emotive, dimidiamenti continui: su tutto, probabilmente, è ancora e sempre l’amore ciò che ci affratella e che solo è in grado di lenire ferite e rancori. E l’esercizio dello scrivere, che in Germani è passione, linfa necessaria e apotropaica, financo preghiera, può contribuire a rafforzare questo prezioso insegnamento.

SPIRITUALITÀ E RICERCA DELLA VERITÀ NEL NUOVO LIBRO DI MAURO GERMANI –