Da “L’Odio” di Kassovitz a “Athena” di Gavras: il cinema delle banlieues francesi

Nell’ultima manciata di secondi de L’Odio, l’irripetibile cult in bianco e nero diretto da un giovane parigino di nome Matthieu Kassovitz (1995, Miglior Regia al Festival di Cannes), il personaggio interpretato dal quasi esordiente Vincent Cassel (Vinz) viene ucciso “accidentalmente” dalla pistola di un neonazista, l’atto finale di un viaggio al termine della notte che, … Read more