San Francesco e la croce

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Un viaggio nelle opere d’arte

San Francesco ha vissuto – fin dal famoso episodio della croce di San Damiano – un dialogo mistico con la Croce, con il Cristo sofferente su quel sacro Legno, divenuto simbolo di salvezza per ogni cristiano. “Viene il dì della santissima Croce, e santo Francesco la mattina per tempo, innanzi dì, si getta in orazione dinnanzi all’uscio della sua cella, volgendo la faccia verso l’oriente, e pregava in questa forma: O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia, innanzi che io muoia; la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione; la seconda, che io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quel grandissimo amore del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso per sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori”.

Parole tratte dal terzo capitolo de “I Fioretti” che riescono a fornirci un flash di quanta devozione avesse il santo d’Assisi per la Croce. E anche i pittori, “fotografi” con colori e pennelli, hanno immortalato questo momento: un corollario di opere il cui catalogo sarebbe infinito. Cerchiamo, allora, di scoprirne alcune, cercando di entrare in questo “museo virtuale” con il cuore e la mente rivolti al santo d’Assisi, e con lo sguardo verso queste opere dalla bellezza immortale.

Murillo e il suo “San Francesco abbraccia Cristo crocifisso”, dipinto realizzato circa nel 1668 e conservato nel Museo di belle arti di Siviglia in Spagna. L’opera faceva parte di un ciclo commissionato al pittore spagnolo dai cappuccini per una cappella della chiesa del loro convento a Siviglia. Queste opere dovevano esaltare gli elementi distintivi della spiritualità francescana. Il quadro è di una bellezza sconvolgente; commuove lo spettatore che davanti a una simile tela rimane in silenzio, come in preghiera. La composizione simboleggia il momento culminante della vita di Francesco: la rinuncia a tutti i suoi beni materiali per abbracciare la vita religiosa. La composizione è armonica: accanto alla croce, due angeli reggono un libro aperto che reca in latino il passo del Vangelo secondo Luca: “Chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”. Ai piedi del santo vi è un mappamondo, un globo terrestre; Francesco sembra allontanarlo con un piede, metafora del suo rifiuto di ogni vanità.

Una tela, poco conosciuta, ma più che descrittiva per soggetti rappresentati e stile di forme e colori, è quella che si trova nella chiesa di San Francesco d’Assisi, a Borgo Valsugana, comune montano in provincia di Trento: è il “Cristo crocifisso tra San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova”, un olio su tela delle dimensioni di metri 2,70 x 2,65, del XVII secolo, attribuita all’artista Lorenzo Fiorentini. Il titolo dell’opera già dice molto: i due santi francescani sono ai piedi del Cristo crocifisso che incombe al centro dell’opera. I santi Francesco e Antonio sono inginocchiati sulla nuda terra, in adorazione di Cristo crocifisso che dall’artista Fiorentini viene svuotata di ricerca naturalistica.

San Francesco in adorazione del Crocifisso, olio su tela, cm. 125 x 86,5, conservato a Genova, presso i Musei di Strada Nuova. La tela è opera di Bernardo Strozzi, detto il Cappuccino. Naturalmente, uno dei temi prediletti dell’artista, fu proprio l’immagine di San Francesco, colto in atteggiamenti meditativi, estatici o di preghiera: non saranno poche le tele del Cappuccino che avranno come soggetto il santo d’Assisi colto in questi momenti spirituali. In questa tela, in particolare, troviamo: pathos drammatico e misticismo, in un connubio perfetto; e, i colori, riescono a sottolineare, enfatizzare tutto questo; un cielo indefinito (che potrebbe essere anche lo sfondo di una grotta); le mani del Poverello rivolte al Cielo, in piena contemplazione di un crocifisso posto di spalle, espediente teatrale per focalizzare l’attenzione sullo sguardo di San Francesco, rapito in estasi nella contemplazione-compenetrazione del sacro Legno.

Di impronta caravaggesca è il quadro “San Francesco abbraccia Cristo crocifisso”, opera dello spagnolo Francisco Ribalta, realizzato intorno al 1620: è un olio su tela, di dimensione 208×167 centimetri, conservato presso il Museo de Bellas Artes di Valencia. L’opera, commissionata dal Convento dei Cappuccini della stessa città spagnola, mostra San Francesco che abbraccia Gesù; il santo d’Assisi avvicina la sua bocca al sangue che sgorga dalla ferita al suo costato; di fondo, ci sono due angeli – l’uno suona una viola; l’altro, depone su Cristo una corona di fiori – che sono testimoni “attivi” di questa sublime scena.

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