Weekend in Italia: 20 mete insolite da scoprire da nord a sud

Un antico borgo su un’isola in un lago, un affascinante insediamento arabo, una bianca cittadina del Mediterraneo o un paesino tra le Alpi raggiungibile solo in funivia.

Ecco alcune idee per un weekend in borghi e città d’Italia meno noti, meno turistici e assolutamente da scoprire. 

A volte basta un weekend per evadere in altri mondi e culture pur rimanendo a casa nostra. Ecco 20 mete insolite per un weekend in Italia

Isola San Giulio

Bella e dannata è l’isola di San Giulio nel lago d’Orta, in provincia di Novara. Secondo una leggenda, l’isola era infestata da serpenti e draghi.

Nel 390 San Giulio vi approdò, trasportato dal suo mantello e guidato dal suo bastone. In questo luogo il santo fondò la sua chiesa e trasformò l’isola nel centro di evangelizzazione di tutta la regione. 

Quel che è certo è che l’isola di San Giulio attrae per il suo fascino misterioso. Un’elegante basilica romanica vi accoglierà appena sbarcati, prima di perdervi tra i vicoli del borgo.

Camminando tra strette viuzze del paese Orta San Giulio vi ritroverete nella splendida piazza Motta, affacciata sul lago e circondata da edifici storici tra cui il Palazzo della Comunità della Riviera di San Giulio, risalente alla fine del XVI secolo.

Esplorate poi tutta l’isola seguendo la Via del Silenzio, una stradina che passa davanti a ville antiche, giardini e piccole calli che scendono verso le acque tranquille del lago. E fate attenzione ai messaggi della madre badessa Canopi che, se letti passeggiando in un senso, riguardano il silenzio, nel senso opposto la meditazione. 

Tursi, Basilicata

Tursi

Tursi è un affascinante borgo nella provincia di Matera che ha conservato l’aspetto dell’antico insediamento arabo.

È un centro medievale, sviluppatosi originariamente attorno al castello, costruito dai Goti intorno al V secolo. Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini ma soprattutto i Saraceni hanno lasciato il segno in questo antico borgo lucano. 

La Rabatana, infatti, il più antico rione di Tursi, testimonia di quando, verso l’850, il paese fu abitato dai Saraceni che hanno influenzato profondamente l’architettura e il dialetto locale.

Per la sua ottima posizione di difesa, la Rabatana si ingrandì nel tempo diventando un importante centro. Oggi si possono ancora ripercorrere le stradine tra i ruderi del nucleo originario dove sorgevano le povere abitazioni che spesso comprendevano solo uno spazio al pianterreno. 

Nella Rabatana non perdete la chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente al X-XI secolo, dove ammirare gli affreschi attribuiti a Giovanni Todisco, il presepe in pietra e l’antica cripta. Visitate poi la cattedrale dell’Annunziata affacciata sull’omonima piazza dove sorgono anche altri importanti edifici come il municipio.

A poca distanza vedrete anche la Piazza del Mercato Coperto, la Piazza del Monumento e Piazza Terrazzo sul Pescogrosso.

Andate in cerca delle altre chiese e dei palazzi storici nel centro di Tursi prima di andare a visitare lo splendido Santuario di Santa Maria Regina di Anglona, nei dintorni del borgo, dove sostò papa Urbano II nel 1092. Tursi inoltre è conosciuto come paese natale di Albino Pierro, più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, perciò non andate via senza aver visitato il Parco Letterario dedicato al grande scrittore e poeta lucano. 

Portopalo di Capo Passero, Sicilia

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All’ultimo lembo del sud-est siciliano e all’estremità meridionale dell’Europa si trova Portopalo di Capopassero.

È il comune più a sud dell’isola siciliana e più a sud di Tunisi. Raggiungibile tramite una spettacolare via panoramica adiacente al mare, Portopalo è un borgo di mare bagnato dallo Jonio e dal Mediterraneo. 

Via Vittorio Emanuele è la via principale che taglia in due il paese affacciato sui due mari. Nel centro si trova la chiesa di San Gaetano, dedicata al patrono di Portopalo.

Il borgo vanta poi vanta la tonnara più grande d’Italia, ma che dagli anni ‘90 versa in stato di totale abbandono.

Vicino si trova il castello Tafuri, dall’inconfondibile stile liberty, che risale al 1935 e sorge su un costone roccioso lungo la costa sud-orientale della Sicilia. Davanti si scorge l’isola di Capo Passero, che un tempo era una penisola, e l’isola delle Correnti, che tutt’ora lo diventa durante la bassa marea.

Posada, Sardegna

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Arroccata su un colle calcareo, Posada è un paesino della Baronia, nella Sardegna nord-orientale, inserito nella lista dei “borghi più belli d’Italia”. Posada è uno dei centri sardi più antichi.

Probabilmente fu un insediamento italico-etrusco (V-IV secolo a.C.). In età romana tutto ruotava attorno al portus Liquidonis, attuale San Giovanni di Posada, borgo di mare dominato da una torre aragonese. Come annuncia il toponimo latino Pausata, il paese fu stazione di sosta e luogo di frontiera. Oggi Posada conserva il fascino medievale con un labirinto di vicoli, scalette e piazzette. Al centro si trova la parrocchiale di Sant’Antonio Abate. 

A sovrastare il centro, il castello della Fava del XIII secolo. Ai piedi del borgo si estende la valle del rio Posada, che si può risalire in kayak, consigliata agli amanti di natura e archeologia. Intorno al lago di Maccheronis, invece, si snodano itinerari per bici nel parco di Tepilora, una delle aree verdi più grandi e belle della Sardegna. Qui si possono ammirare i fenicotteri rosa nello stagno di San Giovanni o rilassarsi sulla spiaggia omonima. 

Chiavari, Liguria

Chiavari è il centro nevralgico del Tigullio: principale centro commerciale, residenziale e finanziario, oltre che uno dei più importanti porti turistici della Liguria. È una città di antiche tradizioni marinare dove tutto racconta il suo stretto rapporto con il mare. 

Lungo i caruggi del centro storico corrono chilometri di porticati che vi faranno sentire ancora nella città medievale.

Sotto le volte dei portici di Borgolungo, ovvero il centro di Chiavari, andate alla ricerca di eleganti negozi, storici caffè e antichi fainotti (le trattorie con forno a legna rinomate per farinate e torte salate). Fate caso alle botteghe artigiane, tra cui quelle che producono le chiavarine, le tradizionali sedie in legno. Nel centro inoltre non perdete la cattedrale Nostra Signora dell’Orto, sede vescovile e santuario mariano da cui parte la processione per la festa patronale di luglio. Chiavari, inoltre, vanta uno dei più antichi castelli nella zona del Tigullio.

Era un edificio difensivo costruito nella prima metà del XII secolo, di cui oggi rimangono solo il torrione a monte con le due cisterne d’acqua, una piazza d’armi fortificata e parte della cinta muraria. 

L’altro centro di Chiavari poi è il porto turistico, uno degli approdi più frequentati da barche e crociere dirette non solo nel resto della Liguria ma anche in Toscana, Sardegna, Corsica e Costa Azzurra. Quindi percorrete la passeggiata che collega il lungomare con la zona del porto turistico per circa 2 km lungo Corso Valparaiso.

Ad un’estremità del corso si trova poi la suggestiva Piazzetta dei Pescatori, un ottimo punto da cui ammirare il tramonto sulla riviera. Il Parco Botanico di Villa Rocca è un’oasi di verde in pieno centro e un altro incantevole luogo panoramico sulla città e sul mare. Infine, a ovest del porto turistico si trovano si trovano diverse spiagge cittadine facilmente accessibili a piedi. Chiavari inoltre ha spiagge libere, accessibili a disabili e con area cani.

La spiaggia più adatta alle famiglie è quella vicina alla stazione, dotata di un acquapark con ben 18 gonfiabili. Altrimenti esplorate le più belle nei dintorni: Baia dei Paraggi, Baia del Silenzio, Baia delle Favole e Baia di San Fruttuoso. 

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Acciaroli è uno dei più caratteristici borghi sul mare del Cilento ed è la maggiore frazione del comune di Pollica.

I locali raccontano dei soggiorni di Ernest Hemingway, di cui però non ci sono prove. Secondo gli abitanti di Acciaroli Hemingway sarebbe arrivato nel paesino cilentano la prima volta durante la Seconda guerra mondiale, in quanto componente della V armata americana, e poi sarebbe ritornato in tempi più tranquilli.

Qui avrebbe conosciuto Antonio Masarone, un pescatore che avrebbe ispirato in parte il suo capolavoro Il vecchio e il mare, che invece è stato concepito durante i soggiorni cubani. Al di là della leggenda, vale la pena visitare Acciaroli e vedere la chiesa dell’Annunziata, sorta nel 1187, i resti di un’antica torre di difesa angioina e quindi girare tra vicoli e stradine del paese che conducono al porto.

Ad Acciaroli si trovano poi alcune delle più belle spiagge del Cilento, pluripremiate per anni dalle 5 vele di Legambiente. Tra queste la Spiaggia Grande, la spiaggia del Caleo, Trentova, la baia del Buon Dormire, Punta Licosa e la spiaggia della Marinella. Poco distante, merita una visita anche il paese di Pollica con il castello medievale del 1290 e la cappella di S. Pietro del 1524. 

Teggiano, Campania

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Teggiano è uno dei pochi borghi della provincia di Salerno che ha mantenuto intatto il suo aspetto di roccaforte.

Anticamente chiamata Diano, o Rianu in dialetto teggianese, è soprattutto in epoca tardo medievale che acquisì importanza nel Vallo di Diano. Infatti, la potente famiglia Sanseverino vi costruì il castello e la elesse a roccaforte dove potersi rifugiare in caso di pericolo. Oggi Teggiano è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. 

Il borgo ancora conserva le alte mura medievali che permisero alla città di difendersi dagli attacchi del re di Napoli, Ferdinando d’Aragona. Esplorate, dunque, il centro storico dalle architetture medievali e rinascimentali che attrae migliaia di turisti ogni anno.

Tra gli edifici religiosi meritano il convento di S. Francesco del XIV secolo e il Museo diocesano S. Pietro del XII secolo. Interessante è il Museo delle Erbe, situato nel centro della borgo e suddiviso in diverse sezioni: medicina naturale, micologia, erbario naturale, etnobotanica. Il Museo degli usi e delle tradizioni del Vallo di Diano, invece, custodisce diverse reperti che vanno dal telaio agli aratri per i buoi. Ammirate il Palazzo dei Malavolta, attuale sede vescovile. Gli amanti delle escursioni nella natura, invece, potrebbero esplorare la vicina riserva naturale Foce Sele-Tanagro.

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Bolzano è una città dalle due anime, due lingue e due culture, quella italiana e quella tedesca. Due sono anche i torrenti che attraversano la città, il Talvera e l’Isarco.

Due sono gli stili architettonici che segnano una frattura netta tra il centro storico, tipico tirolese, e la parte italiana, costruita negli anni del fascismo secondo lo stile razionalista. Incorniciata dalle maestose Dolomiti, Bolzano è uno dei centri storici più belli delle Alpi, che in passato fu un importante centro di mercanti. Iniziate a scoprire la città partendo da piazza Walther von der Vogelwiede, poeta tirolese del Duecento, dove si trova la cattedrale gotica del XV secolo, dedicata a Santa Maria Assunta, dalla caratteristica facciata con il rosone romanico. 

Tra vicoli e piazzette del centro storico attraverserete via Argentieri, ricca di ristoranti, bar, locande e negozi, piazza delle Erbe, dove si tiene il mercato della frutta e della verdura, via dei Bottai, oggi conosciuta per alberghi e trattorie, ma che un tempo era la strada dove i mercanti provenienti dal nord si ristoravano prima di approdare alla commerciale via dei Portici. Vale la pena visitare poi il Museo Archeologico dell’Alto Adige, percorso museale che dal Paleolitico giunge all’epoca carolingia e dove risiede anche la mummia di Otzi, “l’uomo venuto dal ghiaccio”, conosciuto anche come la “mummia del Similaun”. Ma anche il Messner Mountain Museum, nell’antico Castel Firmiano, dedicato ad alpinismo, storia, arte e spiritualità.

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Al centro della Maremma Livornese e al confine delle Colline Metallifere sorge Bolgheri, frazione di Castagneto Carducci e antico borgo medievale che si sviluppa intorno al castello dei Conti Della Gherardesca. Percorrendo la meravigliosa strada costeggiata da cipressi secolari, che dal mare conduce all’antico borgo, vi ritorneranno in mente i versi della famosa poesia di Giosuè Carducci, Davanti San Guido: “I cipressi che alti e schietti van da San Guido in duplice filar…”. 

A Bolgheri si respira un’atmosfera d’altri tempi e il ritmo rallenta sorseggiando un Bolgheri Doc. I filari di Cabernet e Merlot rivestono le colline dell’alta Maremma e del suo litorale fatto di dune protette da pini, lecci e macchia mediterranea. Bolgheri dunque è la meta perfetta per godersi un weekend di vendemmia o di mare. A poca distanza si trova la mitica Castiglioncello, che rievoca inevitabilmente il film Il Sorpasso di Dino Risi, l’incantevole golfo di Baratti, San Vincenzo con le sue spiagge chiare o Cecina con quelle più scure. 

Colle Val d’Elsa, Toscana

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Meno nota di San Gimignano e Monteriggioni, ma altrettanto affascinante.

Colle Val d’Elsa è conosciuta come la “città del cristallo” per via della sua secolare tradizione artigianale. Oggi il 95% dei cristalli prodotti in Italia e il 14% di quelli mondiali vengono da qui. Se volete saperne di più visitate il Museo del Cristallo, nella parte bassa della città moderna. Poi prendete l’ascensore pubblico per salire al centro storico, situato in alto sulla collina. 

Vi ritroverete su una terrazza con una vista meravigliosa sulla parte bassa della città, sulle colline toscane e sulla campagna circostante.

Così immergetevi nell’atmosfera medievale del centro storico e visitate il bellissimo Duomo. Nel cuore antico del borgo si trovano poi il Palazzo del Capitano del XVI secolo, il Palazzo Buonaccorsi (XV secolo), il Palazzo Giusti (XV-XVI secolo), e la casa-torre dove è nato il celebre architetto Arnolfo di Cambio (XIII secolo).

Tra una vetrina di cristalli e l’altra, ammirate il borgo e il castello, a cui si accede dal Ponte del Campana, uno degli angoli più suggestivi di Colle Val D’Elsa. È il luogo perfetto per fare un’escursione lungo il Fiume Elsa. 

Prato, Toscana

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Prato è la seconda città della Toscana per popolazione e fin dal medioevo è stata un importante centro per la produzione e l’esportazione di filati. A soli 17 km da Firenze, Prato è un’antica cittadina che risale al X secolo, ma è durante il Rinascimento che raggiunge il suo splendore, quando arrivano in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli. 

Non perdete la cattedrale romanica, il Museo del Tessuto e l’interessante Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Notate, infine, le numerose case torri che affollano il centro storico, un tempo abitate dalla nobiltà di Prato. 

Montefalco, Umbria

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Città del vino e dell’olio, Montefalco è inserito tra i borghi più belli d’Italia e fa parte del percorso enogastronomico e culturale chiamato “La strada del Sagrantino”, che si snoda lungo cinque borghi che risplendono di arte, sapori e profumi unici: Montefalco, Bevagna, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi. 

Le uve di Sagrantino, da cui si produce il celebre rosso, inebriano il borgo con i loro profumi di more di rovo e di bosco.

Chiamata “la ringhiera dell’Umbria” perché il Belvedere offre un ampio panorama, Montefalco è un borgo medievale di grande fascino che sorge su un colle cinto da mura del XII secolo. Perdetevi nelle stradine del paese e visitate il Museo Civico di San Francesco nell’ex chiesa di San Francesco, poi dedicatevi a passeggiate ed escursioni a piedi, in bici o a cavallo per esplorare i dintorni nella campagna umbra. Prendetevi il tempo di una sosta gastronomica per degustare i piatti locali e il celebre Sagrantino. 

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Situata sulla costa meridionale del promontorio del Gargano e affacciata nel golfo di Manfredonia, Mattinata è una località balneare più volte insignita della Bandiera Blu. In un mare di ulivi, mandorli e fichi d’india degradanti verso il mare, sorge il bianco borgo di Mattinata, abitato fin dal V secolo a.C.

Ricavato dalla roccia di due colline, Castellacelo e Coppa della Madonna, il paesino è protetto dal Monte Sacro, noto nell’antichità come Monte Dodoneo, ed il Monte Saraceno dove è possibile vedere i resti di una necropoli dell’età dei bronzo. Nel porto turistico sono visibili i resti di un’antica villa romana e sul Monte Sacro i resti dell’abbazia della SS. Trinità. 

Vale la pena andare a Mattinata soprattutto per le sue belle e ampie spiagge: chilometri di ciottoli levigati da un mare cristallino da dove partire per escursioni in barca verso le numerose grotte e calette. La spiaggia più bella è sicuramente quella della Baia delle Zagare che incanta con i suoi faraglioni.

Conosciuta anche con il nome di Baia dei Mergoli, presenta tre spiagge, esposte ad est e in ombra nel tardo pomeriggio. Le due più lunghe (Spiaggia Nord: 260m; Spiaggia Sud: 450m) sono separate da una sporgenza rocciosa. La terza, più a nord, è lunga 60m ed è raggiungibile solo dal mare.

La baia è circondata da alte scogliere, composte da bianche falesie calcaree, davanti a cui emergono dall’acqua due spettacolari faraglioni chiamati “Arco di Diomede” e “Le Forbici”, affioranti a pochi metri dalla riva. Il nome di Baia delle Zagare deriva dal nome del fiore degli aranceti che crescono nella zona. Inoltre, la spiaggia di Vignanotica e quella di Mattinatella sono ottime alternative. 

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Il centro storico di Trapani sorge in una lingua di terra a forma di falce che un tempo rappresentava un importante crocevia nei commerci tra Cartagine e Venezia.

Adagiata lungo la baia dove nel 1282 Pietro d’Aragona approdò per dare inizio all’occupazione spagnola della Sicilia, Trapani per lungo tempo ha fatto fortuna con la pesca del corallo e del tonno e la produzione di sale e vino. Addentratevi nel dedalo di stradine del centro che ricordano quelle delle città mediorientali, e notate il grande influsso del barocco spagnolo di cui massima espressione è la cattedrale di San Lorenzo. La chiesa del Purgatorio, invece, custodisce i cosiddetti Misteri di Trapani, 20 statue lignee del Settecento a grandezza naturale che rappresentano le storie della Passione di Cristo e vengono portate in processione nel periodo pasquale. 

Nei dintorni di Trapani non perdete Erice, un suggestivo borgo medievale che sovrasta il porto di Trapani dall’alto del Monte Erice.

A poca distanza dalla città si trovano anche le imperdibili saline, tra distese bianche di sale e mulini a vento, come quelle della Riserva Naturale Saline di Trapani e Paceco, a nord vicino Trapani, e della Riserva Naturale dello Stagnone, a sud vicino Marsala. Dal porto invece si salpa per le isole Egadi. 

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Per le sue silenziose calli e i pittoreschi canali è chiamata la piccola Venezia. Di origini romane, questo lembo veneziano si popolò con l’afflusso degli abitanti dell’entroterra veneto, fuggiti alle invasioni barbariche.

Da Venezia vale la pena visitare Chioggia e passeggiare tra le case colorate e i canali di San Domenico, Vena e Lombardo. Il Corso del Popolo è un tripudio di grandi architetture e preziosi cimeli: il Palazzo Comunale, il Granaio, la duecentesca San Nicolò, San Domenico e il suo Carpaccio, il barocco di S. Andrea e Piazzetta Vigo con la colonna del XII secolo sormontata da El gato (un leone di San Marco). 

Da non perdere la Torre dell’Orologio, ex faro e torre di avvistamento, ora museo che ripercorre la storia di Chioggia, sulla cui cima si possono visitare l’orologio astrologico e la cella campanaria. Visitate il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta in cielo, e la vicina chiesa di S. Martino, che un tempo conservava un polittico attribuito a Paolo Veneziano, ora visibile nel vicino Museo Diocesano. È interessante fare un giro alla pescheria, il caratteristico mercato del pesce che si svolge dal martedì alla domenica e che viene rifornito direttamente dai pescatori che rientrano la mattina presto dal mare. Nel porto di Chioggia poi si possono ancora ammirare attraccati al molo i “bragozzi”, tipiche imbarcazioni dai colori vivaci. Fate caso alle abili ricamatrici di merletto, un’antica tradizione locale. 

Montefiascone, Lazio 

Montefiascone è uno splendido borgo dell’Alta Tuscia Viterbese, a 5 km dal lago di Bolsena.

Situato a 592 metri di altitudine, nella parte sudorientale della caldera dei Monti Volsini, è il comune più alto della provincia di Viterbo. Montefiascone infatti è considerato il belvedere della Tuscia, da cui ammirare un bellissimo panorama sul lago di Bolsena. 

Montefiascone, inoltre, è conosciuta per la sua Rocca dei Papi, una fortezza medievale costruita durante il XII secolo, al tempo di Innocenzo III. La sua storia è legata alle vicende di vari pontefici costretti a fuggire da Roma a causa delle invasioni da parte dei normanni e saraceni.

Nonostante sia stata danneggiata nel tempo e oggi sia visibile solo una parte, la rocca conserva ancora la sua maestosità ed è uno dei luoghi più suggestivi del paese. Il centro storico di Montefiascone poi custodisce altre importanti testimonianze del passato, a partire dalla cattedrale di Santa Margherita.

La maestosa chiesa che si distingue per la sua grande cupola, fu iniziata ad essere costruita nel XV secolo per volontà di Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, e vi presero parte artisti quali il Bramante e Antonio Sangallo il Giovane. Da non perdere poi la Chiesa di San Flaviano, caratterizzata da una facciata costituita da tre archi gotici e una loggia rinascimentale, sorretta da un colonnato. La chiesa conserva pregiati affreschi, oltre alla Cattedra di Urbano IV e alla tomba di Johannes Defuk, personaggio centrale della leggenda dell’Est! Est!! Est!!. Non andate via senza aver assaggiato il vino di Montefiascone, uno dei maggiori centri di produzione vinicola del Lazio.

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Soave è un grazioso borgo medievale immerso in un panorama incantevole dove sembra che il tempo si sia fermato.

Soave è racchiusa dalle mura scaligere rimaste intatte e scandite da 24 torri merlate del XIV secolo. Il castello ad impianto quadrangolare, invece, risale al X, e si possono visitare la sala del Corpo di Guardia e gli appartamenti signorili.

Nel centro di Soave, lungo le vie Roma e Camuzzoni si concentrano gli edifici di maggiore interesse storico ed artistico, a partire dalla parrocchiale di San Lorenzo fondata nel 1303, contenente una vasca battesimale quattrocentesca e affreschi del Cinquecento, fino ad arrivare al Palazzo Scaligero, oggi sede del Comune. 

In Piazza Antenna si può ammirare l’architettura gotica-veneziana di Palazzo Cavalli e sul lato opposto il Palazzo dei Giudici, dove ha sede la Pretura, con splendidi portici e una Madonna in marmo del Quattrocento. Non dimenticate di degustare il prelibato vino bianco che si produce a Soave prima di proseguire ad esplorare l’Est Veronese, una zona dove borghi, castelli, corti rurali e antiche ville padronali si susseguono tra montagna e pianura.

Sperlonga

Uno dei “borghi più belli d’Italia”, Sperlonga vi farà evadere nelle bianche città del Mediterraneo. Arroccata su un costone di roccia del colle S. Magno, Sperlonga sovrasta l’incantevole litorale laziale. Spiagge dalla sabbia dorata si distendono ai piedi del borgo per circa 10 km di costa, lambita da acque cristalline, lungo la quale si rincorrono torri di avvistamento e grotte marine.

Il nucleo originario del borgo tipicamente mediterraneo è ancora intatto: casette bianche, stretti vicoli pieni di botteghe artigiane e scorci di blu. Importante è la testimonianza archeologica della Villa di Tiberio che rievoca i fasti della Roma imperiale, mentre la torre Truglia racconta una storia di scorrerie di pirati e invasioni saracene.

Poco distante, Gaeta con le sue grandi spiagge di sabbia dorata, come quella di Serapo molto amata dai surfisti per le lunghe onde. Tra il comune di Sperlonga e quello di Gaeta si trova poi la famosa Spiaggia dei 300 Gradini, una bellissima spiaggia sabbiosa lunga circa 1500 metri, incastonata tra alte scogliere ricoperte di vegetazione.

Tirano, Lombardia

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A un passo dalla Svizzera sorge il borgo di Tirano, punto di partenza e arrivo del trenino rosso del Bernina, patrimonio Unesco dal 2008.

Città slow, Tirano è una della più suggestive della Valtellina. Perciò forte della sua strategica posizione geografica, questo piccolo centro è un’interessante meta per una fuga culturale, artistica, enogastronomica e sportiva.

Tirano custodisce monumenti di pregio come il Santuario della Madonna di Tirano, Palazzo Salis, Palazzo Torelli e le numerose dimore aristocratiche.

Gli amanti dello sport possono dedicarsi a diverse attività, dal ciclismo lungo il Sentiero Valtellina al rafting lungo l’Adda, senza dimenticare lo sci sulle Alpi poco distanti. Se proprio non resistete al richiamo della Svizzera, Sankt Moritz è a circa un’ora di auto. 

Chamois, Valle d’Aosta

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Situato a 1815 metri d’altitudine, nella media valle del Cervino, Chamois è il comune più alto della Valle d’Aosta ed uno fra i più alti d’Italia. In questo paese abitato da un centinaio di persone le automobili sono bandite

Qui si arriva solo in funivia, con partenza da Buisson, al costo di un biglietto di un tram. I più allenati potranno raggiungerlo a piedi con la mulattiera o dal paese di La Magdeleine, percorrendo il sentiero chiamato percorso energia, una passeggiata adatta a tutti percorribile a piedi, o in bicicletta grazie anche al servizio di bike sharing attivo nei mesi estivi.

È un comune pioniere nel turismo a mobilità dolce, che fa parte del consorzio delle Perle delle Alpi: una trentina di località sparse su sei nazioni che promuovono vacanze ecologiche. Chamois, dunque, è la meta ideale per una weekend green all’insegna dello sport. Tra i tanti sentieri di trekking da esplorare non perdete quello che vi porta al Lago di Lod o al panoramico Col de Nana (2775 m), per godervi una spettacolare vista sul Cervino.

Weekend in Italia: 20 mete insolite da scoprire da nord a sud