Premio Ostana, torna da venerdì sotto la Monviso la festa delle Lingue Madri

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è un appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana (CN), borgo occitano ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo per un festival della biodiversità linguistica. Finora sono state ospitate 44 lingue da tutti e 5 i continenti. 

Dopo due edizioni online, a causa della pandemia, il Premio Ostana torna in presenza da venerdì 24 a domenica 26 giugno: nella borgata Miribrart si torneranno a sentire lingue vicine e lontane, per animare un confronto quanto mai attuale di riflessione sui diritti linguistici, con uno sguardo specifico a quali sono le idee e le azioni attualmente al servizio della tutela delle lingue madri. Non a caso, le Nazioni Unite hanno proclamato il Decennio Internazionale delle Lingue Indigene 2022-2032 e il Premio Ostana è tra le iniziative sostenute. 

Ostana vuole essere un luogo in cui le persone, le storie e le culture si incontrano per creare sinergie, possibilità e nuovi percorsi. La frase di Joan Bodon, motto e filo rosso di questa edizione, è più che mai attuale: le lingue presenti alla XIV edizione saranno capaci di dare vita ad espressioni artistiche, della letteratura, della musica e del cinema, e quindi capaci “di dare vita ad ogni cosa”. 

Si alterneranno quindi incontri, dibattiti, letture, proiezioni per dare spazio a storie di resistenza e di attivismo, poesia, letteratura, traduzione, cinema e musica, per mantenere viva la rete che in questi 14 anni il Premio Ostana ha saputo costruire, diventando un punto di riferimento internazionale per la tutela delle lingue madri del mondo. 

Il Premio Ostana è un premio letterario, di traduzione, di composizione musicale e di cinema dedicato alle Lingue Madri, le lingue di minoranza, le lingue dei popoli senza Stato, tutte, senza distinzione di numero dei parlanti o ampiezza del territorio. Per il 2022 i premiati saranno: Diego Marani (lingua-gioco Europanto) – Premio speciale; Francho Nagore Laín (lingua aragonese – Spagna) – Premio internazionale; Rosalba Perini (lingua friulana) – Premio minoranze linguistiche storiche in Italia; Bhuchung D. Sonamm (lingua tibetana – Nepal) – Premio giovani; Stefania Maria Ciminelli (lingua catalana – Spagna) – Premio traduzione; Paulina Kamakine (lingua occitana – Francia) – Premio lingua occitana; Marine Lavigne (lingua bretone – Francia) – Premio composizione musicale; Fredo Valla (lingua occitana – Italia) – Premio cinema. 

Il racconto del programma e delle storie dei Premiati 2022 

Ostana vuole da sempre essere l’occasione di una riflessione sulla lingua, sui linguaggi, sulle identità e sui destini delle lingue madri e per questo il Premio speciale 2022 è stato assegnato a Diego Marani, scrittore e glottoteta, nonché inventore di lingue. Dopo aver lavorato molti anni al Consiglio dell’Unione Europea come traduttore e revisore, nel 2006 è entrato a far parte della direzione generale Cultura della Commissione europea e dal 2010 della direzione generale Interpretazione, occupandosi in particolare di multilinguismo e del sostegno alla traduzione letteraria. Nel 2014 è stato consigliere del Ministro della Cultura Dario Franceschini durante la Presidenza italiana del Consiglio dell’UE e nel 2020 è stato nominato direttore “di chiara fama” dell’Istituto italiano di cultura di Parigi. Marani è l’inventore della lingua artificiale chiamata europanto, costituita da un insieme di tutte le lingue d’Europa che, secondo Marani, è una provocazione contro l’integralismo linguistico di chi predica la purezza delle lingue. A Ostana Marani dialogherà con il giornalista Pietro Spirito proprio a partire dai temi che gli sono cari: lingua, linguaggi e destini delle lingue madri in Europa e nel mondo (sabato 25 giugno, ore 11:30). 

Oltre alle riflessioni generali sui diritti linguistici, e il loro futuro, a Ostana ci sarà occasione di conoscere, riscoprire, sentire tante lingue madri. 

Francho Nagore Laín, linguista e scrittore, riceverà infatti il Premio Internazionale per il suo incessante lavoro a sostegno della lingua aragonese, sia da un punto di vista creativo (è autore di un’opera poetica in sette libri che costituisce un importante contributo nella costruzione e il miglioramento della lingua letteraria) ma anche per il suo imprescindibile ruolo di divulgatore della lingua (ha pubblicato la prima grammatica della lingua aragonese) e attivista per il suo riconoscimento nella Comunità Autonoma d’Aragona. Unendo insegnamento, ricerca, attivismo culturale, divulgazione, creazione e pubblicazione, ha contribuito a una maggiore conoscenza dell’aragonese, lingua romanza minoritaria in grave pericolo di estinzione (secondo la Lista dell’UNESCO – World Languages). Sarà protagonista dell’incontro Storia, attualità e futuro per la lingua aragonese curato da Nuria Mignone Cirugeda (sabato 25 giugno, ore 10). 

Un altro importante momento di riscoperta sarà dedicato al friulano, grazie alla presenza di Rosalba Perini che nella sua attività di docente, dirigente scolastica ma anche di ricercatrice IRRSAE (Istituto regionale ricerca Sperimentazione Aggiornamento educativo) del Friuli Venezia Giulia ha dedicato tempo ed energie alla promozione della lingua friulana. Molta della sua vita professionale è stata consacrata alla formazione dei docenti, partendo dal presupposto che trasmettendo la cultura, e non solo la lingua, si potessero coinvolgere le nuove generazioni nella tutela della lingua minoritaria. Per questo suo incessante impegno riceverà il Premio minoranze linguistiche storiche in Italia e racconterà con Leda Zocchi La passione per la scuola e la lingua friulana (venerdì 25 giugno, ore 15:30). A seguire, si terrà una tavola rotonda intitolata “Lingue minoritarie, lingue vive a scuola” che vedrà intervenire le docenti-autrici di Apprendere il/con il friulano: percorsi di geografia, geostoria e cultura della rete di CollinRete e Fulvio Romanin di Ghiti.it, un sito per incentivare l’apprendimento della lingua.  

A proposito di generazioni a confronto, il Premio lingua occitana 2022 andrà alla poetessa trentenne Paulina Kamakine. Originaria del Bigorre appassionata di lingue, premiata a numerosi concorsi letterari nelle regioni d’Oc, con lo pseudonimo di Lou Pètit Aousèt (L’uccellino) ha seminato e diffuso poesie per tutta l’Europa (Belgio, Italia, Francia, Guascogna, Linguadoca, Provenza) per amore della lingua e fedeltà verso la propria terra. I suoi progetti letterari danno voce alla poesia contemporanea femminile, come dimostra Paraulas de hemnas, un’antologia contemporanea di autrici occitane: un lavoro letterario in tre volumi (il primo è già stato pubblicato, dopo oltre 2 anni di lavoro) per raccogliere poesie, canzoni e prose di oltre 70 scrittrici occitane contemporanee, dai 16 ai 96 anni, provenienti da tutto lo spazio linguistico occitano fra la Val d’Aran nei Pirenei catalani e le Valli alpine occitane d’Italia (per questa parte ha collaborato Rosella Pellerino, direttrice di Espaci Occitan). Le oltre 70 autrici coinvolte, con composizioni spesso inedite, illustrano ognuna con i propri versi l’estrema varietà dialettale nella lingua occitana. A Paulina Kamakine viene riconosciuto questo fondamentale lavoro di riscoperta e integrazione che ha dato voce a tante autrici che mai avrebbero pensato di pubblicare una loro poesia. A Ostana racconterà questo progetto insieme a Rosella Pellerino (domenica 26 giugno, ore 10:00) in una passeggiata letteraria con improvvisazioni artistiche. 

Al Premio Ostana 2022 si potrà ascoltare anche il tibetano: il Premio giovani sarà infatti assegnato a Bhuchung D Sonam, un poeta, saggista, editore e traduttore nato in Tibet e ora in esilio. Ha lavorato presso il Dipartimento di Informazione e Relazioni Internazionali del Governo Tibetano in Esilio con sede a Dharamsala ed è membro fondatore di TibetWrites e del suo marchio Blackneck Books, circolo tibetano di scrittori che promuove e pubblica il lavoro creativo dei tibetani. La sua opera di valorizzazione della lingua tibetana è tra le più importanti del panorama mondiale, la sua forza nel cercare di rendere udibile la voce censurata degli scrittori del suo paese d’origine è un gesto coraggioso di cura per la comunità di tibetani esiliati e per quelli rimasti in terra tibetana. I suoi scritti sono pubblicati tra gli altri sul Journal of Indian Literature, HIMAL Southasia, Hindustan Times, Tibetan Review, Truthdig e Seminar Journal; la sua poesia è stimolo e fonte di riflessione per i lettori occidentali e per tutti i Tibetani nel mondo e per questo sarà premiato a Ostana, dove sarà protagonista di un incontro intitolato “Cause e conseguenze del declino della biodiversità e dell’estinzione delle lingue minoritarie: il caso dell’altopiano tibetano” curato da Valentina Musmeci con la partecipazione del linguista Nicolas Tournadre (sabato 25 giugno, ore 16:15). 

Dopo l’incontro sarà proiettato Songs of the water spirits presentato dall’autore Nicolò Bongiorno. Il film esplora l’identità culturale contemporanea del Ladakh, una regione dell’India dell’altopiano tibetano in profonda trasformazione: sta affrontando un percorso di rigenerazione culturale costantemente in bilico tra il richiamo di una tradizione antica e uno sviluppo rampante, che mette a rischio l’ambiente e snatura i suoi abitanti. Nicolò Bongiorno è regista e sceneggiatore; nei suoi lavori esplora lo spirito umano e il suo legame con gli aspetti più selvaggi della natura, restituendo al pubblico approfondimenti critici nei campi storiografici, etnoantropologici, dello sviluppo sostenibile e della ricerca umana. 

Al Premio Ostana la lingua catalana ha da sempre uno spazio speciale, e infatti il Premio traduzione 2022 sarà assegnato a Stefania Maria Ciminelli, una delle più importanti traduttrici freelance dal catalano all’italiano. Collabora con diverse case editrici e istituzioni culturali come traduttrice: per La Nuova Frontiera ha tradotto i romanzi di Baltasar Porcel, Mercè Rodoreda e Jaume Cabré. La sua presenza a Ostana offre l’occasione di riflettere sul ruolo più autentico della traduzione: quello di ricreare mondi capaci di risuonare nei lettori, rimanendo fedeli al testo e alla lingua originali. Proprio Jaume Cabré sosteneva che “ogni traduttore è anche un artista” e Stefania Ciminelli ha saputo e sa dare una voce importantissima alla narrativa catalana in Italia. Dialogherà con Maria Teresa Atorino (sabato 25 giugno, ore 14:45) proprio per raccontare L’arte della traduzione. 

Come da tradizione il Premio Ostana premia artisti e artiste del mondo della musica e del cinema. 

Per ricevere il Premio Musica 2022 arriverà a Ostana la cantante bretone Marine Lavigne, fondatrice e componente del trio Ahez che, insieme al produttore Alvan, ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2022 di Torino. Lavigne è originaria di Douarnenez, nell’estremo ovest della Bretagna. Immersa nella lingua bretone fin dall’infanzia, scopre molto presto la passione per il canto di tradizione orale e per la scrittura in bretone, passione che la porta al Diwan di Carhaix (istituto che appartiene alla rete francese di scuole in lingua bretone). Marine passa di fest-noz in fest-noz (tipiche feste bretoni con canti, musiche e danze tradizionali) e nel 2018 fonda con le compagne Sterenn Diridollou e Sterenn Le Guillou il trio Ahez. Nell’estate del 2021 il trio incontra il cantante e produttore Alvan e nasce il sodalizio artistico che li ha portati all’Eurovision Song Contest, con l’inedito Fulenn. Il Premio Ostana, che l’aveva contattata prima che venisse annunciata la sua partecipazione a Eurovision, riconosce a Marine Lavigne non solo il grande impegno nella valorizzazione del bretone, ma a maggior ragione la determinazione e il merito di portare una lingua di minoranza sul palco di uno degli eventi internazionali più seguiti, in rappresentanza di uno Stato nazionale. Uno Stato che non possiede un apparato legislativo specifico a tutela delle minoranze linguistiche, ma che sostiene scuole in cui l’insegnamento avviene in lingua minoritaria. A Ostana Marine Lavigne sarà protagonista di un evento tra parole e musica, curato da Flavio Giacchero, per raccontare il canto bretone alla ribalta dell’Eurovision (sabato 25 giugno, ore 21:30). 

Il Premio cinema dell’edizione 2022 va a un artista cruciale per Ostana e per la lingua occitana, che da ormai oltre un anno sta girando l’Europa con un progetto ambizioso e importante: un viaggio, partito proprio da Ostana, di riscoperta di un passato rimosso ma quanto mai attuale in un presente che si è riscoperto denso di conflitti identitari. A riceverlo sarà infatti Fredo Valla, documentarista e sceneggiatore formatosi alla scuola diretta da Ermanno Olmi e protagonista del risveglio occitano nelle Valli. Ha scritto con Giorgio Diritti (soggetto e sceneggiatura) i lungometraggi Il vento fa il suo giro, Un giorno devi andare e Volevo nascondermi; è stato nominato al David di Donatello per migliore sceneggiatura per Il vento fa il suo giro (2008) e Volevo nascondermi (2021), per il quale ha vinto il Nastro d’argento. Valla però è anche fabbro, artigiano, e il suo è un cinema che fa i conti con il reale, che scava tra le storie dimenticate del passato per trarne lezioni e insegnamenti futuri. Lo dimostra Bogre – La grande eresia europea (prodotto da Chambra d’Oc, Incandenza Film, Lontane Province) che, partendo da Ostana e da un ricordo legato all’utilizzo della parola bogre da parte del padre, racconta un lungo viaggio sulle tracce di Catari e Bogomìli, eretici del medioevo diffusi dai Balcani all’Occidente europeo, alla ricerca delle relazioni culturali e religiose tra i due movimenti. Bogre è una storia di idee, di religioni, di incontri, di persone, di poteri. Un film in cinque lingue (bulgaro, francese, occitano, italiano e bosniaco) per dare spazio alle differenze, valorizzare spiritualità e culture lontane e vicine, aiutare il pensiero a essere critico. Per queste ragioni Valla riceverà, proprio nella sua Ostana, il Premio cinema 2022 e converserà con Andrea Fantino in un dialogo intitolato, non a caso, Scolpire il tempo (venerdì 24 giugno, ore 21). A seguire, sarà proiettata l’anteprima del film-documentario A viso aperto: un’opera, ancora in lavorazione, di Fabio Ferrero proprio su Fredo Valla, prodotto da Chambra d’Oc. 

La Cerimonia di premiazione, durante la quale si alterneranno anche diverse performance artistiche, si terrà domenica 26 giugno a partire dalle 14:30. Nel corso della premiazione si terrà anche un omaggio a Pier Paolo Pasolini a cura di Valter Giuliano, che leggerà due liriche da Poesie a Casarsa, testo pubblicato presso la Libreria Antiquaria Mario Landi nel 1942.

Premio Ostana, torna da venerdì sotto la Monviso la festa delle Lingue Madri