Guilcier e Barigadu scommettono sui cammini attorno al lago Omodeo: 400 km di pace tra natura e chiese campestri

Sorradile

Messaggio per i turisti dall’arcivescovo Carboni

Finora sono stati tracciati una quarantina di percorsi, per un totale di 400 chilometri. Ma i cammini attorno al lago Omodeo sono destinati a crescere ancora. Il progetto è stato presentato stamane a Sorradile, a Monte e Cresia, dove sorge la chiesa campestre di San Giovanni del Bosco, dall’arcidiocesi di Oristano e dagli amministratori comunali dei paesi che si affacciano sul lago.

Sono  11 i paesi del bacino lacuale coinvolti: Aidomaggiore, Ardauli, Bidonì, Busachi, Ghilarza, Nughedu Santa Vittoria, Sedilo, Soddì, Sorradile, Tadasuni e Ula Tirso. A questi si aggiungono poi Boroneddu, Nughedu Santa Vittoria e Zuri e presto anche Abbasanta (Sant’Agostino) e Paulilatino (Santa Cristina). Questi ultimi due cammini non sono però ancora stati inseriti.

Stamane, in occasione della presentazione, sono intervenuti  l’arcivescovo Roberto Carboni  don Ignazio Serra, incaricato regionale e diocesano per la Pastorale del Turismo,  don Matteo Ortu e Daniel Meloni, rispettivamente tutor e animatore del progetto Policoro.  Con loro il padrone di casa, Pietro Arca, sindaco di Sorradile, e Danilo Cossu, sindaco di Ula Tirso, e Stefano Licheri, sindaco di Ghilarza, in rappresentanza degli undici amministratori del territorio.

“Dopo Lodi alle Torri”, ha dichiarato don Ignazio Serra, “con 9 cammini lungo le coste del Sinis, che riprenderanno il prossimo 4 luglio ogni lunedì sino ad agosto, dopo la Via Martyrum, che tocca i comuni di Norbello, Ghilarza, Fordongianus, Santa Giusta e Oristano e, in una visione più ampia, l’intera Sardegna con i suoi luoghi martiriali, la diocesi arborense e l’Ufficio regionale della pastorale del Turismo intendono proporre un terzo cammino: quello attorno al lago Omodeo”.

“Abbiamo tracciato una quarantina di percorsi”, ha proseguito l’incaricato regionale e diocesano per la Pastorale del Turismo, “diversi per ogni paese, sino ad arrivare alla cifra di 400 chilometri. Si tratta di percorsi lineari e ad anello”.

Alcuni sono brevi, sino a un massimo di 10 chilometri, altri sono medi, con una distanza tra i 10 e i 19 chilometri, e altri ancora sono lunghi, quelli con una distanza da percorrere superiore ai 20 chilometri. Sono adatti a tutti, alle famiglie e ai gruppi, ma anche a coloro che amano cammini più lunghi e impegnativi, come quello di Santiago di Compostela. “Di ogni cammino”, ha spiegato don Ignazio Serra, “si indica la lunghezza, il tempo con le eventuali soste, cosa vedere, il grado di difficoltà e il dislivello”.

Le informazioni utili sono disponibili online, sulla diffusa app Komoot. È inoltre possibile consultare la pagina web ufficiale dei cammini attorno al lago Omodeo. “Abbiamo cammini che iniziano e terminano entro il territorio del paese”, ha detto ancora l’incaricato regionale e diocesano per la Pastorale del Turismo, “altri che toccano più centri, altri che vanno da novenario a novenario. Ad oggi non possiamo dire di avere percorso e tracciato tutti i cammini possibili. Ma siamo a buon punto. E pertanto da ottobre cominceremo a proporli. Ho detto da ottobre perché questi cammini (non stiamo parlando di quelli dei novenanti ma degli altri) sono consigliati dall’autunno sino ad aprile. Il nostro consiglio è quello di camminare al termine della stagione estiva, durante l’inverno e sino a Pasqua. In queste tre stagioni è possibile gustare al meglio e respirare bellezza e i profumi della primavera”.

“Per il futuro ci resta da lavorare d’intesa”, ha sottolineato don Ignazio Serra, “come Chiesa, Comuni e realtà del territorio, per offrire un’esperienza che porti tanti pellegrini e turisti a percorrere i cammini attorno al lago Omodeo così da respirare bellezza, gustare la gioia e nutrire lo spirito attraverso la conoscenza di un angolo di Sardegna che merita di essere ancora di più conosciuto, apprezzato, valorizzato e percorso da quanti amano la lentezza e lavorano per la sostenibilità”.

Il progetto sarà accompagnato anche da un logo costituito da due “C”, posizionate in modo speculare, che vanno a formare una “O” aperta, a significare il lago. All’interno, una barca a vela e, nella parte alta, la croce. Su due angoli, le orme del pellegrino.

Le due lettere “C” indicano le iniziali delle parole “Cammini e Chiese Campestri”. “Il colore verde”, ha precisato don Ignazio Serra, “evidenzia che i cammini si svolgono immersi nella natura, di cui siamo chiamati a prenderci cura e che dobbiamo custodire, secondo quanto insegna papa Francesco nella Laudato Si’. Inoltre, le due ‘C’, formando la lettera ‘O”, rimandano all’ingegnere Angelo Omodeo, che diede il nome al lago”.

Il lago contiene all’interno una barca a vela sulle onde, a indicare che anche i 27 chilometri del bacino andrebbero percorsi, in maniera green, risospinti dal vento. “La Croce dorata”, ha concluso l’incaricato regionale e diocesano per la Pastorale del Turismo, “posta in cima, che emerge dalle acque del lago, parla al pellegrino del pellegrino per eccellenza, così come si esprime Luca 13,22: Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme”.

Il logo dei cammini attorno al lago Omodeo

Il progetto Policoro. Stamane a Sorradile è stato presentato anche il progetto Policoro, un servizio promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha come finalità quella di accompagnare i giovani nella creazione di nuove opportunità di lavoro.

“In quasi tutte le diocesi italiane”, hanno spiegato il tutor don Matteo Ortu e l’animatore del progetto Daniel Meloni, “è presente ‘lo sportello’ Policoro che ha come ‘protagonisti’ l’animatore del territorio e il tutor. Concretamente parlando, i giovani con idee imprenditoriali possono rivolgersi al nostro sportello diocesano Policoro per essere accompagnati nel percorso di formazione per la realizzazione di nuove imprese. Il nostro compito è quello di aiutarli a creare rete ed entrare in relazione con le risorse che il territorio offre. Inoltre, se c’è la possibilità, li aiutiamo nella ricerca di risorse economiche necessarie, messe in campo dalle istituzioni e dalla Chiesa stessa, per gettare le basi affinché prenda forma l’idea”.

L’animatore ha un incarico triennale e il suo obiettivo è quello di riuscire a realizzare, nei tre anni del suo mandato, un “gesto concreto”, ovvero far nascere una realtà imprenditoriale nel territorio. Lo sportello Policoro lavora a stretto contatto con tre uffici diocesani: l’ufficio della pastorale giovanile, la Caritas e l’ufficio della pastorale sociale del lavoro.

Il bando Cre@ttività di Caritas Italiana è legato chiaramente al mondo del Policoro e ha come fine ultimo quello di incentivare, attraverso un finanziamento a fondo perduto, la nascita di nuove realtà lavorative che abbiano come protagonisti i giovani.

“Spesso, in modo improprio, associamo Caritas a ‘distribuzione di viveri’ per i bisognosi”, hanno proseguito don Matteo Ortu e Daniel Meloni, “ma quello è solo un aspetto della Caritas. Questa nasce infatti per contrastare la povertà. E il modo migliore per farlo è cercare di creare un futuro per i giovani. Cre@ttività non è un super finanziamento che punta a realizzare chissà quale grande attività: è l’opportunità per creare qualcosa di misurabile, gestibile e destinato a durare nel tempo. Concretamente Caritas Italiana finanzierà 50 progetti in tutta Italia con un contributo pari a due terzi dell’intera spesa di realizzazione, che non deve superare i 30.000 euro”.

“Il cammino del lago Omodeo”, hanno detto ancora tutor e animatore di Policoto, “oltre che offrire un’esperienza di fede, offre l’opportunità di promuovere il territorio creando rete tra i comuni limitrofi e le parrocchie. Offre un’esperienza che lega insieme fede, natura, arte e cultura. E senza correre il rischio di ‘esagerare possiamo affermare che queste potrebbero essere le basi per la creazione di nuove opportunità di lavoro per i giovani che vivono nel territorio. Con un briciolo di fantasia e uno spiccato senso di amore e appartenenza, i giovani potrebbero essere i veri promotori di questa nuova realtà. Come servizio Policoro e come Caritas, in riferimento al bando Cre@ttività, ci mettiamo a piena disposizione per aiutare i giovani a trasformare questa nuova realtà in un’opportunità per il loro futuro da protagonisti”.

L’intervento dell’arcivescovo Carboni. Da Sorradile ha voluto lanciare un messaggio al comparto turistico l’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni.

Di seguito la nota integrale:

La memoria del passato ci aiuta a guardare meglio al futuro

Come ben sappiamo, le nostre vite, inclusi coloro che lavorano da tempo nel comparto turistico, sono state fortemente segnate nel 2020 e 2021 dalla pandemia. Il 2022 avrebbe dovuto segnare un anno di ripresa e di serenità. E, in effetti, la ripresa sul versante turistico c’è, ma non si può dire lo stesso sul versante della serenità. La Guerra in Ucraina, infatti, ha generato preoccupazione e dolore per le efferatezze che si stanno perpetrando verso la popolazione civile, per non parlare dei milioni di rifugiati (più di 7 milioni), dei morti (4mila solo i civili), dei feriti e della distruzione di intere città. La guerra – in questo mondo ormai totalmente interconnesso e globale – sta facendo sentire le conseguenze anche da noi. Il caro benzina e l’aumento del costo della vita è esperienza quotidiana di disagio per tutti.

Il timore di molti operatori del turismo – già molto provati dalla pandemia – erano le ricadute sulla stagione turistica specialmente per i turisti provenienti dall’estero. Cosa che non è avvenuta. Anzi, stiamo assistendo in questi mesi a una maggiore mobilità e le cifre di maggio parlano di ripresa e di un trend di presenze in ascesa anche per i prossimi mesi. Piuttosto la scarsità di personale nel campo della ristorazione e della ricezione e in altri settori legati al turismo, desta preoccupazione e fa discutere. L’offerta di lavoro, contrariamente allo scorso anno, infatti, si è rivelata superiore alla domanda ma molti lavoratori non sono più disponibile a lavorare per uno stipendio che non ritengono adeguato alla prestazione offerta.

Questa situazione inciderà non poco sui servizi degli alberghi e ristoranti con evidenti ricadute economiche. A lato di queste problematiche rimane il fatto che il flusso dei turisti è in aumento sia nel resto d’Italia che in Sardegna. E questa è una buona notizia, seppure la Sardegna sia abbastanza abituata ad essere meta di molti turisti, almeno nel periodo estivo, specialmente nelle zone costiere. Non altrettanto significativa è invece la presenza turistica nelle zone interne dell’Isola, per divenire del tutto o quasi assente nei mesi autunnali e invernali sino alla Pasqua. Più che un messaggio per il 2022, vogliamo lanciare una proposta che, speriamo, col concorso di diversi attori, diventi progetto.

Il messaggio per quest’estate 2022, oltre a essere un caldo e cordiale saluto di benvenuto ai turisti e di sostegno a chi opera nel comparto turistico, si fa proposta e progetto esperienziale di cammino in un tempo in cui (in particolare nel triennio 2021-2023) la Chiesa è chiamata ad essere sinodale, ovvero deve camminare insieme, mediante la comunione, la partecipazione e la missione.

Si potrebbe sintetizzare così il messaggio-proposta, che auspichiamo diventi progetto: Cari turisti e pellegrini, vogliamo proporvi qualcosa di bello e che vi farà certamente bene, a livello personale, familiare, sociale e spirituale. Presto prenderanno il via in questi paesi attorno al lago Omodeo oltre 40 cammini di arte, natura, storia e spiritualità. Venite a conoscere la pace di questi piccoli centri, alcuni dei quali borghi autentici, come Sorradile che ci ospita oggi; venite a calcare i passi dei novenanti lungo gli antichi sentieri di fede plurisecolare; venite a scoprire l’arte, la bellezza e le tracce di cinque millenni di storia di cui è ricco il territorio del Guilcier e del Barigadu; venite a conoscere chi abita qui, chi cura e custodisce con sacrificio, amore e passione questo territorio; venite a immergervi nella natura per ringraziare, per rendere lode al Creatore. Venite.

Si tratta di una proposta che nasce su iniziativa della Pastorale del Turismo diocesano Arborense e regionale, e che intende coinvolgere concretamente le comunità parrocchiali insieme ai Comuni di questo territorio del Barigadu e del Guilcier; parroci e sindaci, consigli pastorali e amministrazioni, comunità e cittadinanza per la creazione e la valorizzazione dei cammini che da secoli sono percorsi dai novenanti. Cammini di fede e dello spirito che s’intersecano con quelli che conducono alla scoperta del ricco patrimonio naturalistico, archeologico e artistico che quest’angolo di Sardegna offre in termini non solo quantitativi, ma soprattutto qualitativi. Basti pensare a ciò che ha prodotto l’archeologia industriale con la creazione del lago Omodeo, ridisegnando il paesaggio, grazie alla realizzazione delle due dighe di Santa Chiara ed Eleonora; per non parlare poi della presenza di siti archeologici come il Pozzo di Santa Cristina, i Nuraghe Losa e di Iloi, la necropoli di Prunittu, la foresta fossile di Zuri e Soddì, le diverse tombe dei giganti, l’Oasi naturalistica di Assai di Nughedu. E, a tutto ciò, si aggiunge, da 1000 anni a questa parte, il ricco patrimonio chiesastico con le 25 chiese campestri e i novenari, il santuario di Sedilo con le celebrazioni in onore di San Costantino e delle altre feste; le oltre 50 chiese tra parrocchiali (una per tutte, San Pietro di Zuri) e le altre chiese succursali edificate in questi paesi. Questo ricco patrimonio di fede e di arte, unito alle tradizioni e alle feste in onore dei Santi, si desidera che divenga, per chi veste i panni del pellegrino ma anche del turista un’occasione di arricchimento culturale ed esperienziale, di crescita nella fede e nella consapevolezza di quanto è stato ricevuto da chi ci ha preceduto.

Ecco, allora, in sintesi il messaggio di oggi: lavoriamo uniti, nel rispetto dei propri ambiti, come Chiesa e Comuni, insieme alle diverse realtà legate al settore del turismo, alle cooperative museali, alle agenzie varie, così da promuovere al meglio questi piccoli centri attorno al lago Omodeo, sempre più a rischio spopolamento. Il flusso di pellegrini e turisti, che amano il cammino lento e sostenibile, potrà contribuire a dare un futuro lavorativo ai giovani e, grazie ad essi, a questi piccoli borghi nella misura in cui, restando sé stessi, si apriranno all’incontro e alla condivisione del bello e del buono che hanno ereditato e custodito lungo la loro feconda storia. Grazie.

Sorradile Cammino Lago Omodeo

Venerdì, 24 giugno 2022

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