Bullet train di David Leitch

La commedia d’azione Bullet train, diretta da David Leich, il regista di Deadpool 2, sarà al cinema dal 25 agosto.

Si tratta dell’adattamento del romanzo del 2010 “I sette killer dello Shinkansen” di  Kōtarō Isaka. Lo Shinkansen, detto anche “treno proiettile”, da cui il titolo, è un elettrotreno giapponese per linee veloci in servizio dal 1985.

Bullet train è infatti un velocissimo giocattolone che vorrebbe unire azione a commedia e che ricalca il sentiero, grondante ammazzamenti, eccessi e divertito nosense in stile Tarantino e Rodriguez, nonchè la rapidità atomica delle immagini alla Guy Ritchie prima maniera. Anche se il filo rosso della storia è lo stralunato killer Ladybug (Brad Pitt), così chiamato per la sua incredibile fortuna, che primeggia affiancato dal non meno carismatico assassino Aaron Taylor-Johnson, sono tanti gli attoroni di Hollywood, strafamosi o emergenti, che spuntano come funghi ad ogni inquadratura, creando sensazione più per la loro presenza, spesso pretestuosa, che non per il loro ruolo nella storia. Fanno tutti parte degli ingranaggi del giocattolo. Il gioco funziona abbastanza, ma resta il dubbio che sia stato più divertente girarlo per i loro protagonisti che non guardarlo per gli spettattori. Il film è stato girato subito in clima restizioni pandemiche, suscitando l’entusiasmo degli attori rimasti fino a quel momento inerti e, piccola curiosità, David Leich, il regista, è stato lo stuntman di Pitt in svariati film.

Nel complesso Bullet train strappa sorrisi e intrattiene, prendendo quota soprattutto nella seconda parte, ma con un dispiego di forze economiche ed artistiche così intenso, non si poteva aspirare ad un prodotto meno prevedibile, almeno un pò più originale?

La storia è intricata ma per non perdersi basta seguire il killer Ladybug, il quale ha due guide spirituali: Maria, di cui sentiamo solo la voce al telefono, sua datrice di lavoro, nonchè il suo terapista che lo esorta ad abbassare il livello di aggessività e a trovare la pace interiore. L’uomo ha il compito, in apparenza semplice, di prelevare una valigetta piena di contanti sul bullet train, che attraversa il moderno Giappone, e poi scendere alla fremata sucessiva.

Ma su quel treno ci sono anche gli improbabili gemelli Tangerine (Aaron Taylor-Johnson) e Lemon (Brian Tyree Henry), uno bianco e l’altro nero, che devono riconsegnare a un boss della mala il figlio che era stato rapito (Logan Lerman) e una valigetta piena di contanti, la stessa che Ladybug cerca.

Nel frattempo il piccolo criminale Kimura (Andrew Koji) si trova in ospedale al capezzale del figlio, che è stato spinto da uno sconosciuto giù da un tetto. Il nonno del piccolo (Hiroyuki Sanada), lo spinge a vendicarsi del colpevole. Saliranno entrambi su quel treno. A bordo ci sono anche la ragazzina ingenua Prince (Joey King), che nasconde un cuore spietato e omicida, e The Hornet (Zazie Beetz), che non si muove senza il suo fidato serpente velenoso.

La struttura è quella di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, un giallo che si svolge in un ambiente chiuso e corcoscritto: tutti sono stati spinti, per una ragione o l’altra, a salire su quel treno e si tratta di spietati assassini. Resta da capire chi sta manovrando i fili del loro destino e perchè. Il treno corre veloce ed altrettanto velocemente i nostri anti eroi si menano e si ammazzano.

Bullet train ci sembra una bella occasione sprecata, un prodotto con delle potenzialità, affetto dal male dei nostri tempi: la copia conforme. Tutti i soldi, i nomi e i mezzi possibili non valgono una brillante ed originale idea che non può essere sostituita da sceneggiatura che regge ma non accende mai veramente l’interesse. Insomma, la confezione è splendida, la storia godibile, se non si trova di meglio, il problema resta il dimenticabile contenuto, già guardato, già visto e rivisto all’infinito.

Bullet train si lascia guardare, senza poi lasciare traccia.

Regista: David Leitch
Genere: Azione
Anno: 2022
Paese: USA
Data di uscita: 25 agosto 2022
Distribuzione: Warner Bros. /Sony Pictures Italia

voto

Bullet train di David Leitch – Recensione