«Si prega di astenersi dal leccare i rospi», l’avvertimento del National Park Service

In America un’agenzie governativa ha lanciato un insolito avvertimento: è caldamente sconsigliato leccare i rospi. L’avviso proviene dagli operatori del National Park Service (NPS), l’istituzione statunitense incaricata della gestione dei parchi nazionali, dei Monumenti e di altri luoghi protetti, che hanno pubblicato un curioso post su Facebook in cui scrivono:

«Questi rospi hanno ghiandole parotoidi prominenti che secernono una potente tossina. Se la maneggi o il veleno ti finisce in bocca può farti male. Come diciamo con la maggior parte delle cose che si incontrano in un parco nazionale, che si tratti di una “banana slug”, un fungo sconosciuto, o un grande rospo con gli occhi luminosi nel cuore della notte, si prega di astenersi dal leccare. Grazie».

L’avvertimento è corredato anche della simpatica immagine di un rospo del deserto di Sonora (Bufo alvarius), negli Stati Uniti, che fissa intensamente la videocamera nel buio della notte. Immaginare una passeggiata e un incontro con questo animale di notte nel deserto è sicuramente emozionante: dopo i primi incerti passi nella penombra i nostri occhi si abituano alla chiara luce della Luna e procediamo meravigliati di come ogni cosa appaia diversa sotto il filtro bluastro della notte. Stando attenti a non sbattere contro un saguaro (Carnegiea gigantea) i tipici enormi cactus che è possibile vedere in qualsiasi film western, ci inoltriamo fra le rocce brulle. Proprio dopo una rapida svolta notiamo due occhi brillanti fissarci nell’oscurità: è un rospo del deserto di Sonora, che una volta notata la nostra presenza ci dedica un debole “toot”.

Arrivati a questo punto sono tante le cose che possiamo fare: rimanere in contemplazione dell’anfibio, andare via oppure, stando attenti a non disturbarlo, scattargli qualche foto. Sicuramente, però, proprio come scritto dai responsabili del NPS l’ultima cosa da fare è toccarlo, benché mai leccarlo.

https://www.youtube.com/watch?v=bUnOZlG9pc0

Nonostante all’apparenza possa sembrare innocuo le secrezioni che rilascia hanno potenti conseguenze sul nostro sistema nervoso. È uno dei rospi più grandi degli Stati Uniti e può raggiungere anche i 20 centimetri di lunghezza. A caratterizzare l’animale non sono solo i bassi e deboli gracidii, ma anche la pelle liscia e coriacea di colore verde oliva o marrone screziato. I timpani esposti permettono di capire, a seconda della grandezza, se l’esemplare che si sta osservando è maschio o femmina e appena dietro il grande occhio dorato con pupilla orizzontale è presente una ghiandola parotoide sporgente a forma di rene. Ghiandole simili sono presenti anche agli angoli della bocca e sulle gambe e tutte quante producono delle secrezioni tossiche.

Queste contengono bufotenina, una sostanza lattea nota anche come ” 5-HO-DMT“, è una sostanza psichedelica che i rospi secernono come strumento di difesa. Per predatori molto più piccoli dell’uomo, infatti, la sostanza ha potenti effetti allucinogeni che mettono in guardia chiunque tenti di leccare o mordere l’animale più di una volta. Entrato in contatto con l’organismo umano, invece, ha un effetto più lieve ma comunque intenso con una esperienza psichedelica o “viaggio” che può durare circa 30 minuti.

La sostanza è illegale in molte parti del mondo, inclusa l’America, e può essere trovata anche in alcune piante. A riguardo alcune testimonianze storiche affermano che i semi di queste piante venissero tritati e usati insieme al tabacco quasi 3000 anni fa in delle cerimonie spirituali in Venezuela, Colombia e Brasile. La sostanza chimica agisce superando rapidamente la barriera emato-encefalica ed emulando la serotonina, il neurotrasmettitore del cervello responsabile di attivare numerosi meccanismi fra cui anche la sensazione di felicità e umore euforico.

Dunque, leccare rospi per molte persone potrebbe sembrare un’ottima idea per cercare benessere immediato a costo zero, ma in realtà il prezzo da pagare è piuttosto altro. Gli effetti collaterali di un’esperienza del genere, infatti, possono essere devastanti. Medici del King’s College di Londra confermano come l’abuso della sostanza possa portare a panico, paranoia, gravi forme d’ansia, oltre a far emergere sentimenti sepolti che possono essere difficili da elaborare e gestire senza supporto professionale.

Senza contare che la ricerca della tossina e la sua vendita potrebbe portare l’animale a essere una nuova preda del mercato nero di sostanze allucinogene. Dunque, godiamoci la Luna, il buio della notte e i tiepidi “toot” del rospo del deserto di Sonora e lasciamo le sue secrezioni allucinogene all’animale che ne ha veramente bisogno per far fare “un viaggio” ai suoi predatori.

«Si prega di astenersi dal leccare i rospi», l’avvertimento del National Park Service