le canzoni più belle del grande cantautore

Abbiamo raccolto alcune delle frasi più belle e delle citazioni più celebri di Franco Battiato, meraviglioso artista italiano che era riduttivo chiamare cantautore: i suoi testi erano delle vere e proprie poesie, dalla musicalità sempre sorprendente ed emozionante, in grado di raccontare le emozioni e le verità di un’intera umanità. Un patrimonio immenso ed eterno che ci accompagnerà per sempre. Ecco quindi alcune dei suoi aforismi e delle sue canzoni più memorabili.

Video di Arianna Stefanoni

Franco Battiato nella musica: un artista senza rivali

Franco Battiato nasce nel 1945 in un piccolo paesino in provincia di Catania chiamato Ionia. Dopo la morte del padre e la maturità, si trasferisce a Roma e poi a Milano, suonando la chitarra nei cabaret; qui conobbe Enzo Jannacci, Renato Pozzetto, Bruno Lauzi e soprattutto Giorgio Gaber. Comincia a pubblicare i primi singoli dopo aver interrotto l’università. All’inizio suona in un duo con Gregorio Alicata musica di protesta, ma uno scontro li farà separare. Gaber sarà il tutor di Battiato, procurandogli un contratto con la Jolly Record e facendolo inserire di diritto nel filone “di protesta” in voga tra i cantautori degli anni ’60. Nel 1967 farà la prima apparizione in tv nel programma “Diamoci del tu”, condotto da Gaber e Caterina Caselli. Qui conoscerà l’allora sconosciuto Francesco Guccini e cambierà il nome di Franco. Successivamente cambia etichetta, si allontana dalla musica di protesta e scrive pezzi più romantici per avvicinarsi a un pubblico più ampio. Presenterà più volte le sue canzoni a Sanremo.

Gli anni ’70 sono la fase della sperimentazione, Franco Battiato si dedicherà a strumenti elettrici e sintetizzatori. Il disco derivato, chiamato Fetus (mezzo censurato) avrà grandissimo successo. Franco Battiato si ispirerà ai romanzi distopici e fantascientifici, ai viaggi psichedelici e comincerà ad aprirsi al mondo internazionale, con i concerti di Brian Eno, Magma, Tangerine Dream e John Cale. Diventerà ancora più intimista e avanguardista, passando al minimalismo, alla musica di ispirazione araba, ai soli strumenti a fiato. I dischi di questa fase verranno stampati anche all’estero, in inglese. Questa è anche le fasi delle collaborazioni: il suo nome comincia ad apparire negli album di altri: I Capsicum Red, i Jumbo, Juri Camisasca. Fonderà gli Osage Tribe e con loro incide una delle canzoni più celebri dell’epoca, Un falco nel cielo, sigla del quiz televisivo “Chissà chi lo sa?”. Con alcuni di questi colleghi svolgerà qualche tour nel sud Italia.

Nel 1975 partecipa a un festival con altri grandi nomi dell’epoca: Guccini, Dalla, Gaber, De Gregori, Venditti. È l’epoca della controcultura più violenta, di cui lui è uno dei fautori più importanti in Italia. Verso la fine degli anni ’70 si avvicina con insuccesso iniziale all’avanguardia colta. Nello stesso periodo comincia a dedicarsi al teatro e al violino, grazie al maestro e amico Giusto Pio (con cui inciderà molta musica). Nel 1979 si aggiudica il premio Stockhausen per la musica contemporanea e assume la direzione musicale dello spettacolo Polli d’allevamento, scritto da Giorgio Gaber. Da qui in poi, Franco Battiato ritornerà alla canzone più classica e scriverà per Milva e Catherine Spaak. È anche la fase in cui Battiato si avvicina alla musica orientale e alla corrente spirituale del sufismo islamico, iscrivendosi all’istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e iniziando a studiare l’arabo. Pubblicherà così “L’era del cinghiale bianco”, caratterizzato da sonorità arabe e poco amato da produttori e pubblico. Eppure l’LP fu adorato dalla critica musicale.

Gli anni ’80 furono il periodo del grandissimo successo di pubblico, con “Bandiera Bianca” e “Centro di gravità permanente”. Due canzoni dall’apparenza leggera, ma dal profondissimo messaggio contro il consumismo e la società occidentale. Franco Battiato pubblica poi “Cuccurucucù” e “Segnali di vita”. L’album contenente tutti questi singoli arriva primo in classifica e ci resta per più di sei mesi, diventando il primo album italiano ad aver superato il milione di copie vendute. Ottiene numerosi premi e viene collocato al secondo posto nella lista dei 100 album italiani più belli della storia dalla rivista Rolling Stone. L’album successivo, L’arca di Noè, risulta essere il secondo album più venduto in assoluto dopo Thriller di Michael Jackson. In esso è contenuta la famosissima “Voglio vederti danzare”. Nel 1984 partecipa all’Eurovision Contest con Alice ed arriveranno quinti. “Mondi lontanissimi” viene pubblicato sia in italiano, sia in spagnolo che in inglese e si rifà sia alla letteratura fantascientifica che a quella orientale e mistica. Lo stile riprende le sonorità sintetiche e robotiche degli anni ’70. Il successo arriverà anche in Spagna, ma non negli USA.

In “Fisognomica” Franco Battiato fonde l’importazione colta e accademica con la spiritualità che lo contraddistingue. Questo nuovo LP attira l’attenzione di papa Giovanni Paolo II che lo invita a esibirsi in Vaticano (primo cantante di musica leggera in assoluto). In questi anni comincia un tour che lo porta in tutta Europa. Gli album successivi mostrano nuove vicinanze sia con le sonorità spirituali e orientali, sia con la sinfonia classica. L’album è difficile da ascoltare ma ottiene la Targa Tenco nel 1992 (per il brano “Povera Patria”). Con questo partecipa al Concerto di Baghdad. Il nuovo LP “Caffè de la Paix” ottiene il premio Miglior disco dell’anno e mescola sonorità di quasi tutto il mondo. Inizia qui la collaborazione di lunghissima data con Angelo Privitera, che lo seguirà fino alla morte nel 2019. Nel 1996 torna con un album più commerciale, “Mercury”, che avrà ottimo sostegno dal pubblico e diventando il nono album più venduto dell’anno. Esso contiene “La cura”, canzone celeberrima di Battiato che diventa disco di platino. In questo periodo partecipa sia al Festivalbar che al Concertone del primo maggio. Anche l’album “Gommalacca” ottiene la targa Luigi Tenco nel 1999. Mentre nel 2000 riceve il premio Librex Montale.

Sempre nel 1999 pubblica “Fleurs” nel quale inserisce successi di artisti che ammira: Salvatore di Giacomo, Rolling Stones, Sergio Endrigo, Richard Anthony, Trenet e Jacques Brel. Omaggia De André (scomparso quell’anno), cantando “La canzone dell’amore perduto” e “Amore che vieni amore che vai”. L’album ha un enorme successo, portando poi alla pubblicazione di “Fleurs 3” e “Fleurs 2”. Negli anni 2000 ottiene la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2009 pubblica “Inneres Auge”, album altamente politico che desta scalpore. Nel 2010 partecipa al Festival di Sanremo con “L’alieno”, che arriva quinto. Nel 2012, l’album “Apriti sesamo” diventa disco d’oro ed è un miscuglio tra intellettualismo, spiritualità mistica e disagio sociale. Nello stesso anno partecipa alla creazione di alcuni cd dedicati all’Oriente, mentre nel 2013 partecipa al concerto/tributo per Lucio Dalla. In realtà il suo ultimo evento non è così lontano: sarà un concerto al Teatro romani di Catanai, dal quale si ritirerà per motivi di salute.

Franco Battiato negli altri campi: pittura, politica, cinema

Franco Battiato è stato anche un curioso pittore, amante dell’autoanalisi e del miglioramento di se stesso. Non si considerava un grande pittore, ma un estimatore del lavoro e della crescita. Ha organizzato mostre personale persino a Stoccolma, Miami e Istanbul. Le copertine di alcuni album sono suoi dipinti. Instancabile artista a tutto tondo, Battiato ha lavorato anche nel cinema come compositore di colonne sonore, regista di videoclip e docufilm (ottenendo persino il Nastro d’argento come miglior esordiente). Da segnalare soprattutto le colonne sonore per i film “Chiamami col tuo nome” di Guadagnino nel 2017 e “Benedetta follia” di Verdone nel 2018.

Nella meravigliosa complessa vita di Franco Battiato c’è stata anche una breve parentesi politica, come Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo per la Sicilia nel 2012. L’esperienza comunque dura pochissimi mesi poiché, in un dibattito al Parlamento europeo, utilizza parole molto dure (definite all’epoca misogine) contro il Parlamento. È stato inoltre citato molto spesso nel mondo del fumetto e ha pubblicato due libri (“Il silenzio e l’ascolto nel 2014 e “Attraversando il bardo” nel 2014).
Franco Battiato muore poi nell’ottobre del 2019 per mieloma multiplo.

Frasi Franco Battiato: le più belle da ricordare

Ecco quindi le frasi più belle, le citazioni dalle sue canzoni più famose e le poesie di Franco Battiato, un cantautore e artista a tutto tondo che ha davvero rivoluzionato il panorama musicale italiano.

  • Il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire.
  • Più diventa tutto inutile e più credi che sia vero e il giorno della Fine non ti servirà l’Inglese.
  • Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti.
  • Ci crediamo liberi, ma siamo prigionieri che remano su navi inesistenti
  • Certe notti per dormire mi metto a leggere, invece avrei bisogno di momenti di silenzio.
  • E il cuore quando si fa sera muore d’amore. Non ci vuole credere che è meglio stare soli.
  • Siamo esseri immortali caduti nelle tenebre, destinati a errare; nei secoli dei secoli, fino a completa guarigione.
  • Arido è l’inferno sterile la sua via.
  • Giù dalla torre butterei tutti quanti gli artisti perché le trombe del giudizio suoneranno per tutti quelli che credono in quello che fanno.
  • Ferito al mattino a sera offeso salta su un cavallo alato prima che l’incostanza offuschi lo splendore.
  • Supererò le correnti gravitazionali lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
  • Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire per paura di scoprire libertà che non vuoi avere.
  • Perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te.
  • È una questione sociale coatti nella convivenza, affrontiamo il Progresso coi nostri problemi di sesso.
  • Uno dice che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello stato? Non ci siamo capiti e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti? Che cosa possono le leggi dove regna soltanto il denaro? La giustizia non è altro che una pubblica merce… di cosa…”
  • L’evoluzione interiore non ha partito. Chi mi vuole da una parte o dall’altra non apprezza la mia musica, e se crede di farlo è per equivoco.
  • E poi cultura è una parola difficile da interpretare. Siamo uno di quei Paesi che ha pensato solo a rubare.
  • Vivere non è difficile potendo poi rinascere. Cambierei molte cose un po’ di leggerezza e di stupidità.
  • Noi provinciali dell’Orsa Minore alla conquista degli spazi interstellari.
  • Il tempo presente si lascia fuggire con scuse condizionali.
  • Era magnifico quel tempo, com’era bello, quando eravamo collegati, perfettamente, al luogo e alle persone che avevamo scelto, prima di nascere.
  • I cittadini attoniti fingevano di non capire niente per aiutare i disertori e chi scappava in occidente.
  • Il cielo a volte, invece, ha qualche cosa di infernale.
  • Dal balcone ammiravo il vuoto che ogni tanto un passante riempiva.
  • La vita, ci prendeva con strana frenesia guardare il fumo uscire dalle macchine a vapore.
  • Rumori di letto sesso meccanico questa ginnastica chiamata amore.
  • Meccanici i miei occhi di plastica il mio cuore meccanico il cervello sintetico il sapore.
  • Qualcosa è cambiato non scorgo segnale che annunci la vita eppure l’avverto ci son vibrazioni.
  • La falce non fa più pensare al grano il grano invece fa pensare ai soldi.
  • La stagione dell’amore viene e va. All’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà.
  • Muta la furia in ebbrezza in tenerezza. Lasciati andare fino ad arrivare all’estasi con me.
  • Verrà un nuovo temporale e finirà l’estate. La quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori come il dolce malessere dopo un addio.
  • Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza. I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
  • Le gioie del più profondo affetto o dei più lievi aneliti del cuore sono solo l’ombra della luce.
  • Sto con me tra noi due ho scelto me.
  • Se vuoi sapere come sarai domani osserva i tuoi pensieri di oggi.
  • Questo secolo oramai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà.
  • Di noi prendemmo piacere, sì, l’un l’altro. Libero, ora la mia mente andava, seguiva le orme delle cose che pensava.
  • Hai mai veduto a Borgo Panigale un’aurora simile alla boreale?
  • Vivere è un’offesa che desta indignazione.
  • Divinità dalla suprema voce la tua temporalità mi è entrata nelle ossa.
  • Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente.
  • Lontano da queste tenebre matura l’avvenire. Il cielo è senza nuvole. Padre fammi partire!
  • Com’è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore, in quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore.
  • Quando gioco non rompo mai niente, la violenza non ho nella mente.
  • Questa mia generazione vuole nuovi valori e ho già sentito aria di rivoluzione.
  • E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito…
  • Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro.
  • Sono per natura un contemplativo. I profumi, l’aria, sono per me come il telecomando che spegne il mondo.
  • C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.
  • Ho attraversato la vita inferiore seguendo linee per moto contrario. Sfruttando per le mie vele. Flussi di controcorrente.
  • Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming.
  • Peccato che io non sappia volare, ma le oscure cadute nel buio mi hanno insegnato a risalire.
  • Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te.
  • Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare quei programmi demenziali con tribune elettorali.
  • Quante squallide figure che attraversano il paese com’è misera la vita negli abusi di potere.
  • Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via. Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore dalle ossessioni delle tue manie.
  • Organizza la tua mente in nuove dimensioni libera il tuo corpo da ataviche oppressioni.
  • Noi siciliani siamo come boomerang che l’isola lancia per il mondo e che poi rientrano a portare l’arte che hanno respirato fuori.
  • Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene.
  • Quando ero più giovane credevo che esistesse libertà.
  • Se un figlio si accorgesse che per caso che è nato fra migliaia di occasioni capirebbe tutti i sogni che la vita dà con gioia ne vivrebbe tutte quante le illusioni.
  • Passa il tempo, sembra che non cambi niente, questa mia generazione vuole nuovi valori
  • e ho già sentito aria di rivoluzione
  • Non prestare orecchio alle menzogne non farti soffocare dai maligni non ti nutrire di invidie e gelosie.
  • Emanciparmi dall’incubo delle passioni. Cercare l’Uno al di sopra del Bene e del Male.
  • Degna è la vita di colui che è sveglio ma ancor di più di chi diventa saggio e alla Sua gioia poi si ricongiunge. Però in una stanza vuota la luce si unisce allo spazio, sono una cosa sola, indivisibili.
  • Ho incontrato proletari completamente ignoranti, con un fascino e una intelligenza straordinari. E mi commuove sempre la gente che ha sensibilità, che si accorge dell’esistenza degli altri; delle persone che non sono e non vivono in una situazione tribale come quella che sta vivendo la società oggi.
  • Quando una società si allontana dalla bellezza, che dell’arte è una delle facce, inizia la decadenza. Quando un individuo pensa di poter fare a meno dell’etica e della bellezza che ne è inseparabile compagna inizia la morte vera, quella spirituale.
  • Tutto… l’universo… obbedisce… all’amore, come… puoi tenere… nascosto… un amore.

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Altre belle frasi di Franco Battiato

  • Un raggio di luce attraversò un cielo nero e minaccioso andando a illuminare un albero di ciliegio in fiore davanti ai suoi occhi increduli e sbalorditi si accorse che qualcosa di metafisico era accaduto.
  • Di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.
  • E tu che fai di sabato in questa città dove c’è gente che lavora, per avere un mese all’anno di ferie.
  • Sono un compositore prestato alla musica leggera.
  • Tornerà la moda dei vichinghi. Torneremo a vivere come dei barbari.
  • Ho sempre intuito che la musica è una parte dell’evoluzione. Uno strumento di consapevolezza, di ricerca della propria realtà interiore.
  • Cosa credi tu di avermi dato l’amore per un bacio che per sbaglio ti è scappato.
  • Non sono un politico e non mi credo nemmeno assessore, sono uno che mette la sua credibilità al servizio della propria terra.
  • E per un istante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità.
  • Col passare del tempo essere vegetariani è diventata una necessità esistenziale. Non posso più nutrirmi di qualcosa che è vicino alla sensibilità umana. E un giorno ormai lontano ho capito che la mia era una scelta irreversibile
  • Dentro di me vivono la mia identica vita dei microrganismi che non sanno di appartenere al mio corpo… Io a quale corpo appartengo?
  • A certe cose ci sono arrivato dopo tanti anni di studi e ricerche, ho avuto delle esperienze. Dopo, reintrodurmi non è stato semplice, facevo fatica a riconoscere gli esseri umani, mentre ero in strada, o sul tram; era strano: non capivo se ero pazzo o un mistico. Ma ho capito che il viaggio su questo pianeta è determinante. Bisogna evadere le regole dell’universo.
  • L’inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte.
  • Mare mare mare voglio annegare portami lontano a naufragare via via via da queste sponde portami lontano sulle onde.
  • Ti sei mai chiesto che funzione hai? Non è importante avere una risposta, è sufficiente porsi la domanda. Significa che sei insostituibile.
  • Seguimmo per istinto le scie delle Comete come Avanguardie di un altro sistema solare.
  • Vuoto di senso crolla l’Occidente soffocherà per ingordigia e assurda sete di potere e dall’Oriente orde di fanatici.

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