River City Girls 2: la recensione del nuovo picchiaduro a scorrimento di Wayforward

Da videogiocatori di vecchia data è difficile sfuggire alla corrente dei ricordi quando qualcuno decide di riproporre formule vicine alla propria infanzia. Non è nemmeno necessario che si tratti di ritorni straordinari o di riproposizioni d’idee ancora oggi senza rivali: la spezia della nostalgia è spesso sufficiente a rendere speciali anche produzioni di livello medio, solo perché molti le legano ancora a esperienze felici del passato. Ciò non vuol dire però che non esista merito nel recuperare alcuni classici scomparsi dalla circolazione, perché nella storia dei videogame vi sono una miriade di titoli brillanti, le cui trovate non sono state ancora “consumate” dagli eccessi del mercato.

Non è invero il settore dei blockbuster a dissotterrare con frequenza videogiochi meritevoli, bensì quello dello sviluppo indipendente, sempre alla ricerca di caratteristiche distintive o strutture abbastanza moderne da poter essere riproposte senza chissà quale trasformazione. Il team di cui parliamo oggi, tuttavia, seppur ben conosciuto per la serie Shantae e spesso tenuto in gran considerazione per via delle sue capacità artistiche, non ha mai avuto nel campo una nomea comparabile a gruppi specializzati in operazioni di tal tipo (come ad esempio Dotemu).

I Wayforward, infatti, avrebbero sì le abilità necessarie a buttarsi in operazioni di remake totale dei classici o nella creazione di successori spirituali di livello, eppure per un motivo o per un altro sembrano sempre inciampare sul finale, incapaci di consolidare appieno il potenziale delle loro creature.

Ora però, con River City Girls 2, questa software house vuole dimostrare una volta per tutte cosa può fare nell’attuale generazione un’evoluzione diretta di quel River City Ransom che aveva per certi versi ribaltato il concept dei picchiaduro a scorrimento: un compito più che fattibile, viste le basi già valide (ma, al solito, ben lontane dalla perfezione) del diretto predecessore. Abbiamo giocato a fondo questo seguito, per capire se si tratti realmente dell’evoluzione del genere di cui molti sentono il bisogno; ecco quindi cosa ne pensiamo, nella nostra recensione di River City Girls 2.

Narrativa: una allegra scazzottata con la yakuza

Se volete usare Provie dovrete prima malmenarla. In River City Girls 2 le cose si ottengono pressoché solo a forza di botte, dopotutto

La storia di River City Girls 2 riparte a grandi linee dalla conclusione del primo gioco (anche se tende a ignorare buona parte di quanto accaduto nel finale segreto), e vede Misako, Kyoko, Riki e Kunio alle prese con le conseguenze della sconfitta della yakuza Sabuko. Convinti di aver finalmente ripulito le strade dal crimine, infatti, i nostri devono fare i conti con la dura realtà quando il padre della precedente boss evade di prigione, e inizia a mettere in atto un diabolico piano per prendere il controllo di River City. I nostri eroi si trovano quindi espulsi da scuola e, dopo essersi arrugginiti passando mesi a videogiocare sul divano, vengono improvvisamente catapultati di nuovo in un turbinio di risse e pazzoidi vari quando si dirigono al centro commerciale per acquistare il seguito del loro videogioco preferito.

Sì, insomma, se non si fosse capito… River City Girls 2 non ci prova nemmeno lontanamente a mantenere una parvenza di serietà. Questo è un titolo volutamente comico, che vive di personaggi assurdi, situazioni inverosimili e citazioni colte a classici dei picchiaduro a scorrimento, ed è una forma di coerenza narrativa da parte degli sviluppatori che abbiamo sinceramente apprezzato. Non serve chissà quale trama per giustificare una serie di risse con avversari sempre più coloriti, senza contare che il lavoro di Wayforward è riuscito a strapparci più di una risata con i suoi rimandi a Double Dragon e le costanti rotture della quarta parete.


Non sottovalutate Marian, è una grappler pericolosissima, che può stordire i nemici di River City Girls 2 a raffica
Non sottovalutate Marian, è una grappler pericolosissima, che può stordire i nemici di River City Girls 2 a raffica

Parlando di Double Dragon, tra i personaggi giocabili ve ne sono due sbloccabili, Marian e Provie, e la prima è proprio l’eterna damigella in pericolo di quella serie, diventata una super dura perché ha iniziato ad allenarsi per la troppa noia mentre aspettava di essere salvata dai fratelli Lee. Idea davvero spassosa.

Questo tipo di scanzonata leggerezza pervade la caratterizzazione di tutto il cast, e le uniche critiche che ci sentiamo di muovere sono l’assenza di un’opzione per velocizzare o saltare le singole linee di dialogo (o li si evita interamente o si aspetta, senza vie di mezzo), e le scarse differenze nei testi anche quando vengono coinvolti personaggi con relazioni specifiche. Per fare un esempio, la stessa Marian parla praticamente in terza persona quando ha a che fare con Skullmageddon (un antagonista con cui aveva avuto direttamente a che fare nell’orrido Double Dragon Neon), e non è l’unica situazione in cui si notano poche contestualizzazioni dello scritto. Questa saltuaria mancanza di cura è strana soprattutto se si considera che il titolo è tutto doppiato, peraltro con attori di buona qualità.

Gameplay e struttura: sei draghi is meglio che two


In locale potete affrontare il gioco in quattro. Un po' caotico, ma divertente
In locale potete affrontare il gioco in quattro. Un po’ caotico, ma divertente

Comprensibilmente, così come dal punto di vista narrativo siamo di fronte a un titolo pressoché identico nei toni al predecessore ma sensibilmente ampliato, anche per quanto riguarda il gameplay River City Girls 2 offre un sistema più ricco rispetto all’originale, con addirittura sei personaggi giocabili. Si parte con i quattro disponibili nel precedente gioco, laddove i due successivi si ottengono in fasi più avanzate della campagna, eppure ogni singolo combattente vanta meccaniche specifiche, una maggior varietà di manovre rispetto al passato, e interessanti differenze nell’approccio agli scontri che dovrebbero soddisfare pressoché qualunque amante dei picchiaduro a scorrimento. La già citata Marian, per dire, è una possente grappler in grado di stordire con gran facilità i nemici, Riki può eseguire combinazioni devastanti con l’ausilio di un proiettile energetico che permane a schermo e così via, per un assortimento di opzioni davvero invidiabile.

Persino la formula di base è una netta evoluzione di quanto visto nella serie River City Ransom: il lavoro di Wayforward ha elementi GDR simili ma più elaborati, e la progressione ruota attorno a un sistema di statistiche e accessori che richiedono soldi guadagnati a forza di sconfiggere nemici. Il vil denaro è inoltre la risorsa principale necessaria all’uso dei dojo, dove si apprendono numerose mosse aggiuntive e sono obbligatori certi livelli d’esperienza per poter acquistare le manovre più devastanti (e stuzzicanti). Molti di questi attacchi sono regolati da due barre energetiche – una per gli attacchi speciali, una per colpi caricati che spezzano le guardie – che si riempiono durante gli scontri e rappresentano in pratica l’unico elemento da gestire in modo oculato al di fuori del posizionamento.


I negozianti di River City Girls 2 sono... particolari
I negozianti di River City Girls 2 sono… particolari

È un mix di elementi che nel complesso funziona a dovere, anche perché tutto quanto descritto sopra va sfruttato in una mappa cittadina quasi liberamente esplorabile con obiettivi multipli, quest secondarie, e zone per il viaggio veloce, ben diversa dai linearissimi livelli tipici del genere. Va detto però che, seppur migliorata rispetto all’antica serie a cui questo titolo si ispira, la struttura di fondo mantiene anche degli elementi tediosi, forse abbandonati un po’ troppo a se stessi da Wayforward. Le limitazioni del fast travel e il posizionamento di certi negozi infatti, uniti al respawn costante dei nemici, possono rendere i viaggi per ottenere alcune mosse (o anche solo determinati oggetti) alquanto fastidiosi; il potenziamento abbastanza compassato dei protagonisti, poi, può rendere le prime fasi noiosette, specie se si considera che il combattimento sale di valore in modo significativo solo una volta ottenuta una discreta varietà di colpi, e la conseguente capacità di eseguire combo aeree lunghe.

In più, Wayforward sembra aver voluto mantenere anche la “lentezza dell’azione” dei vecchi River City, e nonostante questo sistema di combattimento sia (per ovvie ragioni) infinitamente superiore a quei titoli, non riteniamo vanti il ritmo e la risposta degli input vista in altri revival di gran classe (come ad esempio l’ottimo Streets of Rage 4).


Anche in due è possibile combinare disastri in River City Girls 2, specie se ci si coordina durante le combo
Anche in due è possibile combinare disastri in River City Girls 2, specie se ci si coordina durante le combo

La mancanza primaria sembra essere legata in realtà però al bilanciamento generale. I nemici sono aggressivi, ma i loro pattern tendono a essere piuttosto basilari e prevedibili nonostante una buona variazione nelle tipologie, e solo alle difficoltà più alte i mob base creano delle preoccupazioni. I boss, invece, sono nettamente più esaltanti, eppure in parte piagati da pattern fissi che rendono il livello di sfida di molti di loro praticamente invariato anche alle alte difficoltà una volta appreso a dovere il da farsi (anche la possibilità di mettere da parte oggetti curativi facilita enormemente le cose). Ci sono infine scelte piuttosto rozze, come scontri che “bloccano la mappa” creando problemi di visibilità con delle catene a schermo non necessarie, e alcuni accessori a dir poco inutili, ma le riteniamo sviste trascurabili.

Nel complesso, anche con questi difetti, il gioco resta un picchiaduro a scorrimento di qualità con interessanti meccaniche extra – come ad esempio la possibilità di usare attacchi assist assoldando mercenari o “catturando” nemici sconfitti – ottimi boss e una bella carica di umorismo; semplicemente non aspettatevi grandi finezze meccaniche o un sistema di combattimento capace di rivaleggiare senza problemi coi grandi classici… è pur sempre un lavoro di Wayforward, e il team americano di rado ha prodotti titoli dal gameplay indimenticabile. Ah, se non altro anche i personaggi non utilizzati crescono mentre avanzate per la campagna, ottenendo tutti i soldi e l’esperienza che vengono guadagnati completando gli obiettivi delle missioni primarie; tenete però a mente che solo i personaggi attivi ottengono i punti esperienza degli scontri per strada, e che quindi il vostro guerriero preferito sarà sempre più potente degli altri per via dei potenziamenti statistici e della crescita extra.

Comparto tecnico e cooperativa: Pixel lenti


Lui è Ken, ed è un vero imbecille. Passerete parecchi guai in River City Girls 2 a causa sua
Lui è Ken, ed è un vero imbecille. Passerete parecchi guai in River City Girls 2 a causa sua

Per quanto riguarda il comparto tecnico, invece, Wayforward tende a essere piuttosto rinomati tra gli sviluppatori indipendenti, in virtù del notevole valore dei loro artisti, e delle loro capacità nella gestione sia di titoli bidimensionali con elementi 3D che della pixel art. River City Girls 2, ovviamente, guadagna molti punti in quanto a estetica, grazie a una pixel art ottima, e ad ambientazioni e animazioni molto curate che donano gran personalità all’opera.

Eppure nello sviluppo del gioco qualcosa deve essere andato storto, perché in quanto picchiaduro a scorrimento questo non dovrebbe essere un titolo pesante o con problemi di ottimizzazione, e invece alle volte ha strani cali di framerate anche su configurazioni di tutto rispetto, senza contare che gli FPS sono bloccati nelle opzioni su PC. Da quanto visto in giro, la situazione più grave sembra essere legata alla versione Nintendo Switch, che ha seri problemi prestazionali, laddove sulle altre piattaforme i cali risultano molto più sporadici e non creano praticamente mai reali problemi durante i combattimenti; curioso comunque vedere problemi di ottimizzazione in un gioco di questa tipologia, e sviluppato da un team comunque con parecchia esperienza alle spalle. Possibile che il ritmo lento e la risposta non eccelsa dei comandi siano a loro volta legati alle caratteristiche tecniche, e chissà che con patch future non ci siano miglioramenti sensibili (una patch per risolvere le questioni di frame rate è già stata promessa, pare); non crediamo comunque che eventuali passi avanti in tale aspetto modificheranno più di tanto il valore complessivo dell’esperienza.

Per quanto riguarda la cooperativa, in conclusione, non c’è moltissimo da aggiungere. River City Girls 2 permette di giocare in compagnia sia online che in locale, anche se ancora una volta non è possibile portare amici in locale nelle partite online, che sono limitate a due utenti (contro i quattro massimi “da divano”). Non abbiamo sperimentato a lungo col gioco in rete, ma ci è parso piuttosto stabile, e riteniamo che il lavoro di Wayforward guadagni molto se vissuto in compagnia.

Commento

Gli sviluppatori di Wayforward non si smentiscono e anche con River City Girls 2 sono riusciti a sfornare un prodotto piuttosto brillante, dotato di meccaniche solide e ricco di umorismo. Su gameplay e design, però, il team ancora una volta non è riuscito a esprimere al meglio le potenzialità di una versione evoluta della formula dei River City Ransom, restando attaccato a elementi la cui perdita non avrebbe sinceramente impensierito nessuno, e cascando su alcuni aspetti del sistema di combattimento (in primis ritmo generale e finezza delle meccaniche). Questo seguito resta un titolo piacevolissimo per gli amanti del genere, ricco di personalità e capace di divertire, specialmente se giocato con amici, ma avrebbe potuto rappresentare un balzo di qualità nettamente superiore per la casa americana con qualche accortezza aggiuntiva.

PRO

  • Grande varietà di manovre e personaggi, che migliora sensibilmente l’esperienza
  • Ricco di umorismo per lo più riuscito
  • Buoni contenuti e longevità per un picchiaduro a scorrimento

CONTRO

  • Mantiene alcuni elementi dei River City originali non invecchiati bene
  • Qualche problema di prestazioni, persino su PC
  • Alcuni problemi di bilanciamento e finezza delle meccaniche

River City Girls 2: la recensione del nuovo picchiaduro a scorrimento di Wayforward